Sindacati, legge di bilancio e Next Generation EU. Assalto alla diligenza?

Dopo anni di tagli e di sacrifici, e dopo la delusione dello scorso mese di dicembre, culminata nelle dimissioni del ministro Fioramonti, con il quale avevano avviato un dialogo su precariato e rinnovo del contratto, i sindacati della scuola si sono trovati di fronte a una ministra come Lucia Azzolina assai meno dialogante e più decisa a riaffermare il ruolo del Ministero e del suo apparato centrale e periferico nella gestione di materie delicate come i concorsi e le regole generali di funzionamento del sistema scolastico, come si è visto nei mesi difficili della pandemia.

Quanto alle risorse per aumentare significativamente il bilancio del Ministero, lo scoglio sul quale erano naufragati i propositi di Fioramonti, occorrerà verificare se e quanto spazio potrà avere l’attuale ministra nella ripartizione delle risorse tra i vari ministeri, e per fare cosa. Intanto i sindacati giocano d’anticipo mettendo sul tavolo della trattativa con il ministro dell’Istruzione (anche se il vero interlocutore sarà, come sempre, quello del Tesoro) una lunga serie di richieste.

La CISL Scuola ha evidenziato come sia “indispensabile inserire nella legge di bilancio un’esplicita previsione di interventi per modificare i parametri del dimensionamento scolastico e per ridurre il rapporto alunni/classe”. Sull’incremento dell’organico di diritto per il sostegno, la CISL Scuola ha chiesto “di rendere da subito molto più consistente la quota prevista per il 2021/22, troppo limitata e insufficiente a coprire il fabbisogno di stabilità e continuità, oggi compromesso in gran parte dall’altissimo numero (oltre 90.000) di posti affidati a personale precario”. Un impegno più consistente è stato chiesto anche rispetto agli organici della scuola dell’infanzia, “perché i 1.000 posti in più non coprono tutte le necessità di un settore che oggi peraltro assicura su tutto il territorio nazionale l’attività in presenza”.

Il segretario generale del sindacato, Francesco Sinopoli, ha detto con chiarezza che “La Legge di Bilancio è un passaggio fondamentale per affrontare l’emergenza e per porre le basi per un utilizzo davvero significativo delle risorse del Next Generation EU all’interno di un progetto di sviluppo e rilancio del sistema di Istruzione”.

Come dovrebbero essere utilizzate tali maggiori risorse di provenienza EU? Prima di tutto per il “superamento delle norme che da anni impongono criteri di risparmio nella costituzione delle classi e degli organici docente e ATA”: eliminazione della differenza tra organico di fatto e organico di diritto; eliminazione delle classi pollaio; ripristino ed estensione in tutto il Paese del tempo scuola tagliato in questi anni; stabilizzazione dell’organico Covid; stabilizzazione sempre più estesa dei posti di sostegno in linea con i fabbisogni degli studenti disabili insieme ad un massiccio piano di specializzazioni.

Su questi punti, ha detto Sinopoli, “ci deve essere un forte impegno del Ministero e del governo nel reperire cospicue risorse a partire dal prossimo scostamento di bilancio preannunciato dal Ministro Gualtieri”. Altrimenti, conclude il leader della Flc Cgil, “in assenza di un deciso salto di qualità sui settori della conoscenza con investimenti significativi e stabili nel tempo, sarà mobilitazione generale”.

Una minaccia non troppo velata di sciopero? Forse, in questo momento difficile del Paese e della scuola, non sembra la più costruttiva delle idee. E certo non sarebbe la più popolare, forse neanche tra gli stessi insegnanti…