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Sigarette elettroniche: per CSS no a scuola

Il Consiglio Superiore di Sanità ha reso oggi pomeriggio al Ministro un parere in merito alla eventuale collocazione delle sigarette elettroniche contenenti nicotina tra i medicinali, pur in assenza di una esplicita destinazione d’uso in tal senso (medicinali “per funzione”), nonchè su una metodologia per la valutazione della pericolosità di tali articoli messa a punto dall’Istituto superiore di Sanità.

In particolare il CSS raccomanda  che ne venga vietato l’utilizzo nelle scuole “al fine di non esporre la popolazione scolastica a comportamenti che evocano il tabagismo”. Ma per il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi, questo non basta perché “se un prodotto è  pericoloso per la salute non ha alcun senso vietarne l’utilizzo unicamente in un solo ambiente come sembra aver deciso il Css”: il divieto per le sigarette elettroniche dovrebbe essere perciò necessariamente esteso a tutti i luoghi pubblici.

IL CSS nel proprio parere ha ritenuto che non vi siano, allo stato delle conoscenze, sufficienti evidenze per far rientrare le sigarette elettroniche tra i medicinali “per funzione”; ha raccomandato al Ministero di costituire un tavolo permanente ove far convogliare le diverse fonti di dati ed osservatori; di progettare iniziative informative sui potenziali pericoli legati all’uso di questi strumenti e di promuovere attività di ricerca e studio sui vari aspetti della problematica.

Inoltre il Consiglio ha raccomandato di mantenere il divieto di vendita ai minori di anni 18 di sigarette elettroniche con presenza di nicotina e ha indicato alcune prescrizioni relative all’etichettatura e alle informazioni da fornire al cittadino, sia per le sigarette elettroniche che per le cartucce di ricarica, ed il monitoraggio di possibili sovradosaggi da nicotina attraverso gli interventi effettuati dalle strutture di Pronto Soccorso del SSN.

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