Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Siamo tutti Charlie/3. Che cosa si potrebbe fare a scuola

Le scuole si sono riaperte in Italia, dopo le vacanze natalizie e di fine d’anno, proprio il 7 gennaio, in coincidenza con il sanguinoso e spettacolare atto terroristico attuato a Parigi dai due fratelli Kouachi di origine algerina, ma nati e vissuti in Francia, come il loro fiancheggiatore Coulibaly, autore di un’altra strage nel negozio kosher.

L’eco, anche nelle scuole italiane, è stata immediata, e non sono stati pochi, a quanto risulta da interviste radiofoniche e social networks, gli insegnanti che hanno parlato dell’evento in classe, soprattutto quelli che hanno tra i loro compiti anche quello di trattare la disciplina ‘Cittadinanza e Costituzione’.

Se ben gestito sul piano didattico, il riferimento ad eventi di attualità con grande evidenza mediatica e forte impatto emotivo, come sono stati senza dubbio quelli verificatisi nei giorni scorsi a Parigi, può rivelarsi utile ed efficace più di tanti discorsi astratti su principi e regole che gli alunni sentono come qualcosa di lontano dai loro interessi ed esperienze di vita.

Un dibattito sull’immagine della guardia (un padre di famiglia musulmano di origine marocchina) assassinata a freddo, mentre aveva le mani alzate, sul marciapiedi di fronte alla sede di Charlie Hebdo, sarebbe a nostro avviso certamente assai più incisivo e formativo di una lezione cattedratica sull’integrazione e il multiculturalismo. E quanti spunti didattici si potrebbero trarre dagli avvenimenti di questi giorni per ravvivare l’insegnamento di materie come storia, geografia (meglio ancora geo-storia), religione cattolica e ora alternativa?

Sarebbe anche un modo per rendere onore a Charlie e ai suoi morti, testimoni della libertà dell’Europa.  

Forgot Password