Si pubblicano meno libri per ragazzi

Mentre il Presidente della Repubblica ha parole di sostegno verso gli editori italiani e plaude alla settennale iniziativa de “Il giornale in classe“, un segnale preoccupante viene proprio dal mondo dei libri per ragazzi e giovani.
Il Rapporto annuale dell’Istat sulla situazione del Paese nel 2006, nel mettere a confronto le modifiche intervenute in diversi campi dal 2000 al 2005, fa emergere infatti un fenomeno negativo relativo all’editoria per ragazzi.
Mentre l’editoria scolastica ha prodotto 216 opere in meno, ma ha aumentato le tirature medie, mantenendo complessivamente la produzione al livello di oltre 53 milioni e 300 mila copie complessive, l’editoria per ragazzi è invece diminuita sia per numero di opere edite (3.718 nel 2005 contro le 4.002 del 2000) sia per tiratura media per opera (6.850 copie nel 2005 contro quasi 7.742 di cinque anni prima).
Negli scaffali delle librerie e delle biblioteche pubbliche e private sono finiti 5,5 milioni di libri in meno. Erano state tirate, infatti, quasi 31 milioni di copie nel 2000 e ne sono state edite invece solamente 25,5 milioni di copie cinque anni dopo.
Visto che l’editoria scolastica ha sostanzialmente mantenuti intatti i livelli di produzione nel quinquennio considerato per una utenza che è pressoché la stessa dell’editoria per ragazzi, si può pensare che i ragazzi si stiano orientando verso altri interessi, preferendo forse ai libri la musica, la tv, gli spettacoli, il tempo libero con gli amici.
Se crisi c’è, è crisi della lettura o dei contenuti delle opere? La scuola, comunque, lo sa?