Si prende cura della compagna disabile e la fa uscire dal silenzio: la storia di Rebecca, 10 anni, Alfiere della Repubblica

Quando la sua compagna di scuola disabile si trovava in difficoltà, niente riusciva a fermare Rebecca. Non la lezione in corso, non gli insegnanti che le chiedevano di tornare al suo posto. Rebecca lasciava il suo banco anche solo per pulire la bocca della sua amica, per aiutarla a mangiare. Un’amicizia la loro che dura da quando le piccole avevano solo 6 anni e che non si è interrotta nemmeno oggi che Rebecca frequenta la scuola media, mentre la sua amica è rimasta alle elementari. Un’amicizia che è valsa a Rebecca Maria Abate, 10 anni, il riconoscimento di Alfiere della Repubblica. Il prossimo 13 marzo sarà al Quirinale per la premiazione insieme agli altri 28 giovani Alfieri. A raccontare la sua bellissima storia Repubblica.it.

“L’aiuto che è riuscita a dare a una compagna di scuola con grave disabilità ha consentito a questa di uscire dal silenzio e di aprire una comunicazione con l’intera classe”, si legge nella scheda ufficiale del Quirinale. “Grazie alla sua sensibilità e al suo affetto è riuscita a interpretare e comprendere i pochi segnali dell’amica, creando in questo modo nella classe un ambiente più aperto e inclusivo, dove la diversità è divenuta occasione di crescita per tutti”.

A raccontare la storia di Rebecca a Repubblica.it è il suo papà: “Ha creato un ponte fra la sua compagna e il resto della comunità scolastica: la accudiva, mangiava con lei”. Se, in principio, gli insegnanti riprendevano la bambina per alzarsi e andare ad aiutare l’amica, poi non glielo hanno più impedito, anzi. A segnalare cosa accadesse in classe al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato proprio il preside della scuola di Lucera, in provincia di Foggia. 

Oggi che le bambine non vanno più nella stessa scuola, l’amicizia continua. Il papà di Rebecca la porta regolarmente a casa della sua amica con grande gioia del genitori della bambina disabile: “Ci hanno ringraziato, si sentono lusingati – ha detto il papà di Rebecca – anche perché sono di origine marocchina, e in una realtà piccola come quella di Lucera non è sempre facile integrarsi”.