Service Learning, via al primo convegno internazionale

Le scuole di tutta Italia impegnate a promuovere la pedagogia del Service Learning si sono date appuntamento a Lucca dal 6 all’8 maggio, per il primo convegno internazionale organizzato dalla fondazione UIBI insieme a Indire ed EIS, che ha come titolo: “Promuovere Cittadinanza, costruire Comunità. Verso la via italiana al Service Learning”.

Il Service Learning è una proposta che si caratterizza per lo sviluppo di apprendimenti curricolari attraverso un servizio solidale destinato a soddisfare un bisogno considerato dagli alunni come rilevante.

Secondo quest’ottica lo studente può essere protagonista del proprio percorso formativo, mentre il docente acquisisce il delicato ruolo di regista. Nel primo giorno di convegno sono intervenuti, in diretta e via web alcuni tra i principali esponenti mondiali di questa genere di proposta: Maria Nieves Tapia all’Argentina, il prof Andrew Furco dagli Stati Uniti e per l’Italia il prof Italo Fiorin, Presidente della scuola EIS della Lumsa e maggior esponente italiano del Service Learning.

In particolar l’intervento di Italo Fiorin ha puntato a sottolineare i riferimenti nazionali che di fatto costituiscono le radici pedagogica del Service Learning in Italia: se Don Milani, con il suo impegno politico è senz’altro il principale riferimento italiano, sono molti gli studiosi che con il loro lavoro hanno gettato le basi per lo sviluppo di questa proposta, tra cui ricordiamo Aldo Capitini, Danilo Dolci, Mario Lodi e Alfredo Giunti, ex maestro elementare che negli anni Settanta ha promosso la dimensione della scuola come Centro di Ricerca dando impulso a una nuova visione dell’istituzione scolastica.

Come sostiene Fiorin, il Service Learning è una proposta innovativa dal cuore antico, che può, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo, offrire un orientamento chiaro e condiviso per il cambiamento della scuola e il miglioramento della società. Come farlo? La proposta del Service Learning è chiara: porre al centro lo studente, promuovere apprendimenti significativi e realizzare una proposta didattica che parta dall’analisi della realtà. Solo dal vero incontro coi problemi reali, crediamo, gli studenti potranno sviluppare apprendimenti in grado di cambiare la loro, e la nostra, vita.