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Sentenza sul crocefisso. Le critiche del Pdl

Sono molte anche nell’ambito del Pdl le reazioni alla sentenza della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo (Coe) sul crocefisso in classe, che si aggiungono a quella del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.

Il commento più sobrio e istituzionale è quello del Presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, che spiega: “Ovviamente bisognerà attendere le motivazioni della sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo, ma fin d’ora mi auguro non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del Cristianesimo nella società e nella identità italiana“.

Per il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, invece “la sentenza della Corte di Strasburgo che proibisce il crocifisso nelle scuole rappresenta una forzatura che disorienta e preoccupa“e non “riavvicina l’Europa ai suoi cittadini“.

Il crocifisso – evidenzia il ministro – è un simbolo che attiene alla storia, alla cultura e all’identità dell’Italia e dell’intero continente. Peraltro su questa materia aveva già deliberato il Consiglio di Stato stabilendo che la presenza del crocifisso nelle aule esprime l’elevato fondamento dei valori civili, tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione della persona, che hanno sì un’origine religiosa ma sono poi i valori che delineano la laicità nell’attuale ordinamento dello Stato. Dispiace constatare che l’Europa, dopo aver commesso il grave errore di non riconoscere le proprie radici giudaico-cristiane – conclude – continui a negare se stessa e a lavorare per la perdita della propria identità più profonda“.

Anche la vicepresidente della Commissione Bicamerale per l’Infanzia, Gabriella Carlucci, ricordando le precedenti pronunce del Tar e del Consiglio di Stato, trova “assurda e gravissima la sentenza della Corte di Strasburgo contro la presenza del crocefisso nelle scuole italiane“.

Per la Carlucci, “ancora una volta un organismo europeo, entra a gamba tesa nelle questioni interne del nostro Paese, calpestando valori e principi su cui si fondano la nostra società, la nostra cultura, la nostra identità. Lo Stato italiano – conclude – deve opporsi in giudizio a questo pericolosissimo precedente“.

Questa breve silloge dei commenti di esponenti del Pdl termina con il commento del leader dei Cristiano popolari del PdL Mario Baccini, che parla eloquentemente di “deriva pagana della Corte europea“.

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