Senato: no agli anticipi

Si è conclusa al Senato la prima fase di dibattito sul disegno di legge delega per la riforma del sistema scolastico e formativo. Entro il 29 maggio dovranno essere presentati eventuali emendamenti al testo che poi passerà all’esame dell’aula. Sarà interessante da quel momento rilevare quali intese e modifiche saranno state possibili, dopo le aperture al dialogo che il ministro ha annunciato agli stessi senatori.
Sul problema dell’anticipo di iscrizioni a materna ed elementare vi è stata nuovamente la presa di posizione contraria (vedi TuttoscuolaNEWS n. 51 del 13 maggio 2002) del presidente della commissione Asciutti (Forza Italia), il quale si è detto concorde con l’idea di lasciare immutato il ciclo della scuola dell’infanzia per non interferire in un processo pedagogico che oggi rispetta in pieno l’età evolutiva del bambino e che ha mostrato di essere un impianto assai valido.
Anche per l’anticipo di iscrizione all’elementare Asciutti è stato esplicito, affermando che “…il cambiamento e l’evoluzione costituiscono sempre processi fisiologici, purché non comportino, specie nel settore dell’istruzione, stravolgimenti e traumi. Occorre peraltro – ha aggiunto – tenere in considerazione un orientamento che non solo è maggioritario in sede di Commissione, ma risulta dominante anche fra le varie associazioni rappresentative del comparto audite dall’Ufficio di Presidenza. Del resto, la scuola materna, così come la scuola elementare che nel progetto in esame vede mantenuti i suoi 5 anni di durata, sono elementi portanti del sistema di istruzione italiano”.
Insomma, materna ed elementare vanno bene così. Perché cambiare?