Sei idee per la scuola, occorre lavorare sugli sprechi e per la qualità

Pubblichiamo i commenti di due nostri lettori, Giovanni Cerulo e Luciano Colella, sul nostro dossier “Sei idee per rilanciare la Scuola”.

Il dossier è a disposizione di ricercatori ed esperti, di rappresentanti della scuola (associazioni professionali, genitoriali e studentesche, operatori scolastici) e della società (imprenditori, amministratori locali, volontariato, dirigenti pubblici etc), con l’intento di offrire uno stimolo alla riflessione e con l’impegno a diffondere con i mezzi a nostra disposizione i contributi – anche quelli critici, purché propositivi – che la nostra iniziativa intende sollecitare.

Commenti e opinioni possono essere indirizzati a redazione@tuttoscuola.com.

Continueremo a darne conto, alimentando il dibattito, sul portale tuttoscuola.com, sulla newsletter settimanale TuttoscuolaFOCUS e sul mensile Tuttoscuola. Inviate una mail di richiesta del dossier (gratuito) indicando recapiti e professione a tuttoscuola@tuttoscuola.com .

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Molto intressante, complessivamente, il dossier. Insisterei sugli sprechi che sono molti: dal forte esubero di docenti, utilizzati a ciondolare nelle scuole, alla mancanza di un criterio razionale dell’uso delle risorse economiche. E poi, perchè mantenere in piedi gli esami di stato nelle superiori, che come ben rimarcato nel dossier creano disparità di valutazione all’interno della stessa area territoriale, ma costano allo stato oltre cento milioni di euro all’anno. Si potrebbe utilizzare il sistema delle medie inferiori: solo il presidente esterno, tutti i docenti interni.

Giovanni Cerulo

Ho letto il Vostro dossier sulla scuola e lo condivido in massima parte; molte delle proposte se attuate farebbero fare un salto di qualità e quantità all’Istituzione scuola nel territorio. C’è una riflessione che nel documento non viene fatta e che bisognerebbe mettere alla base dei cambiamenti auspicati; la scuola è quel contesto nel quale dovrebbero maturare le Competenze, ma ahimè!  (Sono un docente di Scuola Primaria in un Istituto Comprensivo). Molto spesso (in questi ultimi 30 anni sempre di più), in tale contesto troviamo persone poco e spesso anche molto poco competenti. Con l’avvento dell’autonomia, tale fenomeno sta crescendo a dismisura e non parlo solo di docenti, ma anche di chi dovrebbe essere il motore, il perno dell’Istituzione e, invece…. quanti guai…. ma non voglio dilungarmi e complimenti ancora per il Vostro contributo.

Luciano Colella