Secondo ciclo/1. Scosse di assestamento

Chissà se la versione numero nove della bozza di decreto legislativo sul secondo ciclo (nove come le sinfonie di Beethoven, il ministro potrebbe accontentarsi…) sarà anche l’ultima. Il fatto che essa specifichi, all’ultimo articolo, anche la copertura finanziaria (quasi 25 milioni di euro per il 2006 e oltre 68 a decorrere dal 2007) fa pensare che il testo dello schema di decreto fosse stato predisposto per poter essere approvato, in prima lettura, dal Consiglio dei ministri dello scorso venerdì 6 maggio.
Ma così non è stato: forse si è resa necessaria qualche ulteriore limatura tecnica, ma può anche darsi che la Moratti abbia preferito attendere il via libera formale di tutti i partiti della maggioranza prima di presentare il testo in Consiglio, ad evitare sorprese da parte di qualche ministro (l’UDC a suo tempo, di fronte alle prime bozze, aveva dichiarato per bocca del ministro Giovanardi, di non riconoscervisi “neanche lontanamente“).
Si tratta, comunque, di scosse di assestamento, di aggiustamenti su un modello interpretativo del secondo ciclo che, dopo una iniziale esitazione, ha decisamente virato verso l’inserimento della ex istruzione tecnica all’interno dell’area liceale, come mostrano i numerosi tipi di indirizzo (con ulteriori varianti curricolari a scelta dello studente) e i relativi quadri orari nei quali si articolano i licei tecnologico ed economico nell’ultima versione della bozza di decreto, resa subito pubblica dai siti sindacali (si veda, per esempio, quello della Gilda www.gildains.it).
Se qualche ritocco in extremis ci sarà, andrà nella direzione di una maggiore visibilità della subarea tecnico-professionale rispetto a quella formata dai licei generalisti (classico, scientifico, linguistico, delle scienze umane). Già in questa direzione va la differenziazione dell’orario, che per la prima raggiunge le 34-35 ore settimanali, mentre per la seconda non supera le 29-31.