Secondo ciclo. Verso un faticoso compromesso

Lentamente ma chiaramente, come segnalato da “Tuttoscuola” nelle scorse settimane, prosegue il processo di riassestamento delle proposte riguardanti il secondo ciclo attorno ad una interpretazione dello spazio da assegnare al “sistema di istruzione” tanto ampia e articolata da farvi rientrare in pratica quasi tutti gli attuali istituti tecnici e professionali.
Indicazioni in questa direzione provengono da esponenti politici di orientamento assai diverso, certamente non sospettabili di connivenze più o meno trasformiste di stampo “milazziano“. In un convegno sulla riforma della scuola e dell’istruzione tecnica svoltosi nei giorni scorsi a Udine, per esempio, il sottosegretario Maria Grazia Siliquini (AN) ha detto che “nessuno vuole distruggere gli istituti tecnici, che sono un sistema di eccellenza, con una grande storia“, mentre il responsabile scuola e formazione dei DS, Andrea Ranieri, ha scritto in un articolo pubblicato sul “Sole-24 ore” – giornale da sempre schierato per l’inserimento degli istituti tecnici tra i licei – che lo stesso governo è stato costretto a prendere atto della “irriducibilità dell’istruzione tecnica e professionale alla logica del ‘duale’“.
Anche l’assessore all’istruzione della Regione Campania Adriana Buffardi (area DS), dopo un incontro degli assessori regionali con il ministro Moratti, svoltosi la scorsa settimana, ha dichiarato che “il punto centrale della riforma della secondaria superiore è il mantenimento della sua struttura unitaria“. Caso mai, lasciano intendere gli assessori regionali (anche quelli che fanno riferimento al centro-destra), saranno le stesse Regioni, una volta pienamente attuato il nuovo titolo V della Costituzione, a gestire l’offerta formativa sul territorio in tutte le sue articolazioni, comprese quelle professionalizzanti. Fuori dal nuovo quadro di competenze definito per il settore scolastico dalla predetta riforma, sembra di capire, le Regioni non sarebbero interessate ad acquisire pezzi dell’attuale sistema scolastico.