Secondaria superiore: 2050 classi sono rimaste al Sud e nelle Isole

Anche negli istituti di istruzione secondaria superiore la non corrispondenza tra variazione del numero degli studenti e variazione del numero delle classi nel corso del decennio 2001-2011 è risultata, alla fine, molto significativa.

L’incremento del numero degli studenti tra il 2001-02 e il 2011-12 ha raggiunto come dato nazionale le 136 mila unità (+136.526). Per contro, per effetto dei diversi interventi di razionalizzazione, il numero delle classi a livello nazionale è diminuito di 336 unità.

Il numero medio di studenti per classe, a livello nazionale, si è notevolmente alzato. Sui territori, tuttavia, le variazioni percentuali del numero medio di studenti per classe non ha tenuto conto delle variazioni del numero degli studenti e così, la distribuzione delle classi ha avuto un andamento fortemente sperequativo. Vediamo dove e come.

Il Nord Est, dove l’aumento del numero di studenti ha sfiorato nel decennio le 72 mila unità, avrebbe dovuto avere 18.633 classi: ne ha avuto invece 17.863, cioè 770 in meno. Analogamente nel Nord Ovest (quasi 63 mila studenti in più nel decennio considerato) avrebbero dovuto esserci 685 classi in più. Nel Centro sono venute a mancare 596 classi che spettavano secondo l’andamento demografico (incremento di oltre 34 mila studenti tra il 2001 e il 2011).

Altra musica al Sud e nelle Isole, dove la flessione demografica è stata superiore rispettivamente alle 14 mila e alle 18 mila unità. Complessivamente quei territori hanno avuto una riduzione del numero delle classi inferiore a quanto dovuto, trattenendo 2.050 classi (e circa 5.300 docenti) spettanti al Centro Nord: 1.417 sono rimaste al Sud e 635 nelle Isole.