Sulla questione del concorso per dirigenti scolastici il dibattito continua. Interviene Salvatore Provenzali, dirigente scolastico a Bagheria. Invitiamo gli altri lettori a dare i loro contributi sul tema, scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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La vostra rubrica Botta e risposta mi sollecita a partecipare a questa avvincente questione Nord-Sud sui dirigenti Scolastici.

Sono anche io un Dirigente della vecchia guardia che ha partecipato al concorso vecchio regime, assolutamente centralizzato e fatto di uno scritto e di un esame orale, nulla di più. La collega di Napoli sostiene la legittimità delle vie legali per accedere ad un ruolo che era stato negato per via di un bando effettivamente discutibile se non proprio inaccettabile. Anche io sarei d’accordo se i concorrenti avessero impugnato il bando al Tar del Lazio per pretenderne la modifica soprattutto nella parte in cui favoriva apertamente i vice presidi e creava un assurdo sbarramento a monte impedendo così a molti validi colleghi di partecipare.

Che cosa hanno fatto invece questi colleghi rappresentati dalla collega Campana? Si sono fatti ammettere con riserva agli esami con un semplice ricorso gerarchico che si opponeva alla giusta esclusione e poi tramite, vie non legali, ma politiche si sono fatti fare su misura una leggina sanatoria (decreto mille proroghe) – il risultato è stato che coloro che hanno rispettato le regole sono stati esclusi e chi invece ha usato la scorciatoia della “ammissione con riserva”, grazie ai politici generosi si sono ritrovati dirigenti. La cosa e la procedura sollevano giustamente qualche perplessità, per usare un eufemismo!

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salv.provenzani – Dirigente scolastico ITC di Bagheria

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