Docenti in politica: Christian Raimo e Ilaria Salis candidati alle Europee

Oggi, 21 maggio, Christian Raimo, insegnante e scrittore romano salito alla ribalta per le sue polemiche con il ministro Giuseppe Valditara in materia di insegnamento dell’antifascismo a scuola, è stato convocato dall’USR del Lazio per rispondere al rilievo di aver violato il “codice etico” in vigore per i docenti dipendenti dalla Pubblica Amministrazione con dichiarazioni e comportamenti che “nuociono al prestigio, al decoro o all’immagine dell’amministrazione di appartenenza”. Si presenterà all’appuntamento con un avvocato e con l’assistenza della Cgil.

Ne ha dato notizia lui stesso in un lungo post su Facebook, nel quale mette all’origine della contestazione di addebito ricevuta un suo precedente post del 6 aprile (di cui mette il link) nel quale lamentava il silenzio del ministro Giuseppe Valditara verso gli striscioni di minaccia rivoltigli dai neofascisti anche sotto casa dopo un suo intervento sull’insegnamento dell’antifascismo a scuola trasmesso pochi giorni prima in una rubrica televisiva alla quale aveva partecipato.

In quel post Raimo difendeva il suo diritto (“Del resto l’articolo 33 garantisce la libertà d’insegnamento, e ognuno ha il suo stile educativo”) di insegnare leggendo e ristudiando con i suoi studenti “testi di antifascisti come Giacomo Matteotti, George Orwell, Antonio Gramsci, Italo Calvino, Ada Gobetti, Beppe Fenoglio”, e di “emozionarmi con loro per la testimonianza dei milioni di persone spesso sconosciute che hanno dedicato la loro vita a contrastare i nazismi, e raccontare il senso di quell’impegno”.

La notizia della convocazione del professore, docente di filosofia e storia in un liceo romano, è stata ripresa con accenti diversi anche dalla stampa nazionale perché Raimo ha reso noto di essersi a sua volta candidato alle prossime elezioni europee nelle liste di AVS (Alleanza Verdi e Sinistra), decisione da lui presa, ha detto, sull’onda dell’emozione provata per la vicenda di Ilaria Salis, finita in un carcere ungherese per aver vissuto in modo militante il suo antifascismo.

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