Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Se la scuola non è attrezzata per accogliere studenti con gradi diversi di disabilità…

La notizia della promozione da parte del Tar di un alunno dislessico che in precedenza era stato bocciato dal Consiglio di Classe (cfr. il nostro articolo Tar. Alunno dislessico promosso d’ufficio inutilmente) ha spinto il dirigente scolastico Daniela Turci a scriverci una email che volentieri pubblichiamo.

Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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I giornali di oggi riportano la notizia relativa (si veda anche la nostra Tar. Alunno dislessico promosso d’ufficio inutilmente) alla decisione del TAR del Lazio che ha annullato la non promozione di un alunno, nonostante le gravi insufficienze riportate in alcune materie, perché il Consiglio di Classe non ha tenuto conto della forma di dislessia che affligge lo studente.

Questo fatto, che vede il Tribunale Amministrativo entrare nel merito della valutazione e non si limita quindi ad annullare una deliberazione per vizi di  forma, aldilà del caso specifico pone la questione del sostegno all’apprendimento degli alunni con gradi diversi di disabilità.

Viene denunciato un crescente problema di risorse, che paiono  ultimamente decisamente scarse; ma c’è però anche un problema di organizzazione delle stesse risorse, economiche e di conseguenza umane (docenti di sostegno) che necessita di un intervento urgente e, mi si passi, “intelligente”.

Intendo parlare della necessità di stabilire le priorità circa le disabilità – è ovvio che ce ne sono delle più gravi e delle meno -; che queste priorità non devono essere valutate solo da specialisti, professionalmente preparatissimi, ma che non sono mai entrati in un’aula scolastica o dalle singole scuole in totale autonomia; che gli insegnanti che seguono gli alunni non devono, anche se questo comporta delle deroghe alle norme scolastiche, cambiare sede ogni anno dopo aver compiuto sforzi a volte enormi per rapportarsi positivamente con lo studente affidato; che, se è vero che l’efficienza dell’organizzazione e la razionalizzazione delle risorse paiono essere ormai obiettivi di “qualità” oramai indispensabili, è altresì vero che la qualità deve essere raggiunta senza dimenticare per strada i fattori della realtà in cui si opera. E gli alunni disabili, tutti anche se in forme diverse, appartengono a pieno titolo alla  comunità scolastica e prima ancora a quella civile.

Non possiamo pensare di risolvere il problema solamente protestando contro la burocrazia o demandando alla creatività – encomiabile! – dei docenti, del personale scolastico e dei dirigenti il compito di rappezzare ciò che non funziona.

Daniela Turci

Dirigente Scolastico

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I lettori di tuttoscuola.com sono invitati a dire la loro su questo tema, scrivendo a botta_e_risposta@tuttoscuola.com. La redazione pubblicherà le risposte più significative. Analogamente, coloro che vogliono proporre nuovi temi di discussione possono scriverci al medesimo indirizzo botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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