Se il ministro Brunetta accoglierà le proposte del ministro Gelmini

Le prime dichiarazioni del neo ministro della Funzione pubblica, on. Brunetta, contro i dipendenti pubblici fannulloni hanno colpito più delle sue intenzioni di valorizzare il merito di quelli capaci.

Sembra imminente un apposito provvedimento “bastone-carota” che cercherà di dare attuazione effettiva alle norme che, come ha detto il ministro, ci sono già, e a prevederne altre di incentivo alla valorizzazione professionale.

Brunetta farà bene a leggere attentamente la proposta di legge n. 3423 che l’attuale giovane collega, on. Mariastella Gelmini, ha presentato tre mesi e mezzo fa alla Camera proprio sul merito dei dipendenti pubblici.

Oltre ad una specifica attenzione riservata al personale della scuola e dell’università, la Gelmini, all’articolo 3 della proposta di legge (di cui è stata l’unica firmataria), propone l’abolizione ad ogni livello di inquadramento (compresi quindi quelli attuali del personale scolastico) di “qualsiasi meccanismo che possa determinare automatismi nella progressione di carriera“. Gli aumenti generalizzati ci sarebbero, quindi, soltanto in occasione dei rinnovi contrattuali, mentre quelli individuali sarebbero legati al riconoscimento della “produttività“.

Anticipando Brunetta, la Gelmini proponeva “provvedimenti e sanzioni disciplinari, compresi i licenziamenti dei dirigenti e degli altri dipendenti, a seguito di gravi comportamenti illeciti sul piano penale, civile e amministrativo, nonché per gravi carenze di risultati o di rendimento“.

La proposta n. 3423 prevede anche “dimagrimento” degli organici dei dipendenti pubblici, prevedendo l’introduzione di un criterio del “rapporto tra numero dei dipendenti pubblici e popolazione ai vari livelli territoriali, comunale, provinciale e regionale.