Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Scuola, le difficoltà dello studente straniero

Gli studenti stranieri, a parità di condizioni con i propri coetanei italiani, sono spesso portati a rivedere al ribasso i propri percorsi formativi al termine della scuola media per il semplice fatto di essere stranieri. Hanno infatti maggiori probabilità di interrompere il percorso scolastico dopo la scuola media (oppure di iscriversi a un istituto professionale) e hanno una percentuale di ritardo scolastico maggiore (il 40% degli stranieri ha perso almeno un anno, contro il 6% degli italiani). Inoltre, accumulare una o più bocciature aumenta le probabilità di abbandonare la scuola.

Questa situazione rappresenta un fattore di iniquità sociale e può configurare un’occasione persa nel non riuscire a sfruttare le abilità di questi ragazzi“, sottolinea Gianpaolo Barbetta, coordinatore dell’Unità strategica di Fondazione Cariplo, che ha curato lo studio “Differenziali nelle scelte scolastiche tra giovani italiani e stranieri”.

Se da un lato la ricerca conferma l’incidenza dello status socio-economico dei genitori (titolo di studio e tipo di occupazione svolta) sul percorso scolastico dei figli, dall’altro mette in luce come il semplice fatto di essere straniero influisca negativamente sul percorso di studi. A parità di status culturale ed economico, gli stranieri hanno una maggiore possibilità di interrompere il percorso scolastico dopo la scuola media (circa l’8%) e di iscriversi a un istituto professionale (1-3%). Anche gli anni di scuola persi - riporta l’agenzia di stampa Dire, che riprende più dettagliatamente la notizia – incidono pesantemente e aumentano la possibilità che il ragazzo straniero interrompa il proprio percorso scolastico: una probabilità che aumenta del 13% per chi è in ritardo di un anno e del 40% per chi è in ritardo di due o più anni. “La condizione di straniero– conclude la ricerca- a parità di status culturale ed economico e di ritardo scolastico, è associata ad un aumento della probabilità di abbandonare il percorso scolastico di circa 5 punti percentuali“.

Inoltre, in base ai dati più recenti riferiti alla scuola secondaria di secondo grado, risultano infatti particolarmente elevate le differenze fra alunni italiani e stranieri sia nel tasso di scolarità (pari a circa il 94% per gli alunni italiani a fronte del 63% per gli stranieri), sia nel tasso di interruzione di frequenza (il valore misurato per gli alunni stranieri è sistematicamente superiore a quello rilevato per gli italiani e risulta pari, in media, all’incirca al triplo). Ancora, gli stessi dati evidenziano come sia più che doppia, fra gli alunni stranieri, la quota di studenti iscritti ad un istituto professionale (circa il 40% a fronte di un dato medio pari a circa il 19% per gli alunni italiani).

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