Scuola, l’Anci chiede un incontro al ministro Profumo

Un incontro per poter esporre alcune questioni che necessitano di una rapida ed adeguata soluzione tra le quali, sicuramente, il tema dell’edilizia scolastica“. è questa la richiesta contenuta nella lettera che il presidente dell’Associazione dei Comuni italiani (Anci), Graziano Delrio ha inviato al ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo.

Dopo aver ricordato al neo ministro Profumo che “la pesante congiuntura economica presente nel nostro Paese e più in generale a livello internazionale, ha determinato la predisposizione di interventi e provvedimenti non sempre condivisi da parte dei Comuni e dell’Anci, che hanno avuto pesanti ripercussioni sull’offerta dei servizi comunali, in particolare su quelli socio-educativi e relativi alla scuola“, Delrio evidenzia che “sempre più spesso questi servizi sono garantiti grazie al senso di responsabilità dei Sindaci e degli amministratori locali, che a volte si trovano a svolgere anche funzioni non propriamente comunali non garantite dal sistema centrale e regionale“.

Per questo motivo la richiesta di un incontro per sottoporre alla attenzione del ministro “alcune questioni che necessitano di una rapida ed adeguata soluzione, tra queste sicuramente il tema dell’edilizia scolastica“.

E’ necessario completare al più presto – spiega Delrio – l’erogazione dei finanziamenti dei Fondi CIPE per i programmi già avviati e procedere all’individuazione degli interventi del secondo Piano Stralcio; contestualmente vanno escluse dal rispetto dei vincoli del patto di stabilità le spese di edilizia scolastica. è in ogni caso necessario – evidenzia – un intervento organico, in particolar modo, sul tema della sicurezza nelle scuole, con la certezza di risorse adeguate e stabili nel tempo che consentano una adeguata programmazione territoriale“.

Infine il presidente dell’Anci richiama l’attenzione del ministro Profumo “su una questione che pur interessando un numero limitato di Enti locali determina pesanti ripercussioni sui bilanci. Si tratta degli ex istituti musicali pareggiati, per i quali non è stata completata la statizzazione a seguito della L.n.508/99, e i cui costi del personale sono sostenuti dagli Enti locali dove tali istituti hanno sede“.

E’ urgente e non più rinviabile che, in attesa di una razionalizzazione dell’intero sistema, vengano individuate risorse che contribuiscano a sostenere le spese al fine – conclude Delrio – di scongiurare il concreto rischio di chiusura di queste prestigiose istituzioni“.