Scuola e sanità: dove verrano operati i tagli?

Nella più naturale delle tradizioni la guerra sulla Finanziaria in preparazione.

Hanno già protestato Bindi e Fioroni, Ferrero e Pecoraro Scanio, tra i tanti. C’e’ ancora un mese di tempo, ragionano però a Palazzo Chigi. E il confronto e’ cominciato in anticipo proprio per potersi concludere senza drammi. Gia’ lunedi’ la manovra affrontera’ il giudizio della maggioranza. Alle 11 a Palazzo Chigi e’ convocato infatti un vertice tra il premier, Padoa-Schioppa, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta e i capigruppo dell’Unione di Camera e Senato.

Ma, se la disponibilita’ al dialogo c’e’, la discussione non si annuncia affatto agevole. Già da ieri a Palazzo Chigi il ministro del Prc Paolo Ferrero e’ stato uno degli ossi piu’ duri, ribadendo la richiesta di ”non chiudere la trattativa con l’Europa” e di aprire ”un confronto nella maggioranza perche’ la Finanziaria e’ un passaggio importante”.

E, infatti, all’uscita dalla riunione, il ministro comunista ha scelto di andare giu’ duro (”Una manovra da 30 miliardi non si regge”), insistendo sulla ”possibilita’ di discutere l’ipotesi di spalmare la manovra su due anni”. Piu’ laconico e apparentemente meno sulle barricate il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che assicura che sara’ una manovra ”equa e seria”.

Fioroni e Bindi invece si limitano a chiedersi “dove andremo a prenderli i soldi?”