Il concorso concretizza l’impegno assunto da MIUR e MIBACT con il Protocollo d’Intesa triennale siglato dai ministri Giannini e Franceschini nel maggio del 2014 per promuovere la conoscenza del patrimonio artistico e culturale.
Si tratta, nel complesso, di una strategia di coinvolgimento concreto e a doppio senso che valorizza le risorse professionali e le competenze silenti che animano le nostre scuole, come pure tanti dei nostri musei. Piace l’approccio paritario con cui si riconosce a docenti, dirigenti scolastici, funzionari e operatori museali la capacità e la voglia di scambiare esperienze e proposte, uscendo finalmente da quel loop dannoso e un po’ autoreferenziato che intendeva le scuole sempre e soltanto come possibili destinatari “passivi” dell’azione didattica del museo. Oggi si è compreso, anche grazie ai risultati di un dibattito di respiro internazionale, che il museo assume valore effettivo di spazio di formazione a tutto campo nel momento in cui accetta di aprirsi al territorio in una chiave di lettura e di ascolto del presente, come pure di ricezione dei bisogni del pubblico, o meglio dei “pubblici” ai quali deve sapersi rivolgere.
Un progetto che sta dentro ad una delle principali battaglie dell’ANISA (Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte), insieme a importanti realtà museali italiane ed europee (dai Musei Vaticani, al Louvre agli Uffizi) finalizzata a promuovere momenti di formazione rivolti al tempo stesso a docenti e operatori didattici dei musei, al fine di costruire percorsi di fruizione e di valorizzazione dei beni artistici, caratterizzati da profili di autentico dinamismo e di efficacia. Un programma concreto che consente di uscire dalla formula ormai stantia della visita guidata “touch and go” che ha decretato un allontanamento quasi insanabile degli adolescenti dal fascino e dalla ricchezza della cultura del Museo e dal senso della mostra temporanea intesa come occasione di approfondimento, di ricerca e di avventura culturale inedita.
“Con la sua curvatura concreta, orientata a promuovere la produzione di eventi e materiali, il concorso – aggiunge Gildo De Angelis, direttore generale dell’Usr del Lazio – “sembra inoltre saldare quel rapporto tra scuola e territorio che – attraverso il canale della formazione continua dei docenti e del coinvolgimento diretto dei giovani nella chiave dell’apprendimento situato (didattica delle competenze) – rappresenta il terreno fondamentale su cui impostare i percorsi dell’alternanza scuola-lavoro”.
Con questa ondata di proposte, vera iniezione di energia per le scuole e per i soggetti di educazione informale e non formale, come i musei, i contesti scolastici si possono aprire – chiosa Nicoletta Ferroni, docente di storia dell’arte – “a una nuova stagione di elaborazione e di riconoscimento ed è entusiasmante scoprire, attraverso il ventaglio di novità offerto, quanto vigorosa possa essere la sua capacità di risposta”.
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