Scuola e digitale, Riccardo Tavola (Acer): ‘Come le nuove tecnologie aumentano coinvolgimento e capacità di apprendimento dello studente’

Scuola e tecnologia, un binomio con margini di crescita sempre più ampi. L’educazione digitale è un’opportunità che diventa, giorno dopo giorno, sempre di più a portata degli studenti italiani, anche grazie all’impegno di realtà presenti sul mercato che condividono la propria mission educativa con i valori del sistema scolastico italiano. Ne parliamo con Riccardo Tavola di Acer, azienda leader del settore e da sempre impegnata nello sviluppo delle competenze informatiche degli studenti italiani.

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Incontrando la vostra proposta formativa ci sembra di vedere un ecosistema veramente molto ampio. È veramente così? E perché considerate questa scelta strategica?

«È veramente così, ha perfettamente ragione. La nostra visione della Scuola si può riassumere nel motto “il loro futuro è il nostro presente”. Come sa, noi siamo produttori di tecnologie e senza una collaborazione efficace non potremmo approcciarci in maniera adeguata al mondo della scuola, dove i veri protagonisti sono docenti e studenti. Il nostro compito è proprio quello di saper ascoltare le loro richieste e i loro bisogni, raccoglierli e condividerli con il nostro team di ricerca e sviluppo per portare sul mercato soluzioni tecnologiche innovative. È molto importante per noi saper dialogare con le istituzioni, le scuole, le famiglie e tutti gli operatori che possono fornire alla didattica odierna una fruibilità nel mondo del lavoro del domani».

Quindi per Acer, il mondo dell’educazione non è solo un canale di business?

«Sicuramente il mercato della scuola è uno dei mercati, che ben si sposa con il nostro DNA. Acer è una società che è nata più di quarant’anni fa e tra gli obiettivi ha quello di abbattere le barriere tra gli utilizzatori e la “buona tecnologia”. Il contesto migliore è sicuramente la scuola per promuovere uno sviluppo della persona e della sua consapevolezza tecnologica, coniugando le ragioni etiche con la dimensione di business e contribuire così a garantire un futuro lavorativo migliore ai nostri ragazzi, partendo già dalla prima educazione digitale, anche attraverso partnership che intendono contrastare fenomeni pericolosi quali il cyberbullismo, che di sicuro non contribuisce alla diffusione della buona tecnologia».

Cosa sta suscitando il maggiore interesse e clamore nella domanda di innovazione della scuola?

«La scuola in questi ultimi tempi ha posto la sua attenzione verso le Realtà Virtuali, oppure dette realtà alternative; è per questa ragione che abbiamo introdotto nel mercato italiano i prodotti sviluppati con tecnologia  Mixed Reality che permettono alla scuola di arricchire la didattica con esperienze immersive garantendo allo studente un maggiore senso di protagonismo  e capacità di apprendimento in molte materie; basti pensare quanto possa essere interessante per i nostri alunni potersi muovere ed interagire con un’arena romana, invece che studiarla solo in un libro o tramite un video».

Sempre di più sono in crescita i prodotti informatici che provengono dagli Stati Uniti. Come sta rispondendo la scuola italiana a questo vento di cambiamento?

«Negli ultimi anni il mercato della scuola Europea è stato attraversato dall’ingresso di nuovi device, i “Chromebook”, basati sulla tecnologia Google che meglio si applica all’utilizzo delle “G Suite”.
Anche in Italia si stanno muovendo i primi passi  ed Acer è protagonista da subito, anche grazie ad un importante accordo sigliato con USR Emilia Romagna, Google for Education e C2 Group, per iniziare a distribuire nelle scuole questi nuovi dispositivi corredati da moduli formativi.
 Tra le loro peculiarità c’è la leggerezza, la durata della batteria e la semplicità delle App che garantiscono facili ed accessibili strumenti di condivisione».