Scuola e comunicazione. Il dovere di dire la verità

Ci sono state polemiche, anche recenti, nelle quali qualcuno ha cercato di trascinare la nostra testata, accusata di volta in volta di essere filogovernativa, oppure antigovernativa. Ma per noi di Tuttoscuola prima di tutto vengono i fatti, le notizie. Poi, separate dai fatti secondo la classica formula del giornalismo di scuola liberaldemocratica, le opinioni: quando sono le nostre, lo specifichiamo, quando sono quelle di altri, le attribuiamo ai loro autori, controllando o citando le fonti.

Ora succede che, avendo Tuttoscuola scoperto ed evidenziato con una serie di servizi la portata delle misure assunte dalla recente manovra finanziaria a carico del personale della scuola, ed avendole commentate con severità (soprattutto riguardo alla mancanza di equità, espressa in particolare in quella franchigia che salva da ogni riduzione i primi 90 mila euro di stipendio della classe dirigente pubblica), si è levato nei nostri confronti un coro di elogi provenienti dai sindacati e dall’opposizione politica, cui ha corrisposto l’eloquente silenzio del governo. Nei mesi scorsi, al contrario, l’informazione offerta da Tuttoscuola ai suoi lettori sui vari provvedimenti del governo – soprattutto quelli riguardanti l’istruzione secondaria superiore – è stata accusata, da alcuni di quelli che ora ci elogiano, di fornire una sponda “amica” al ministro Gelmini. Eppure la nostra informazione aveva esattamente le stesse caratteristiche: notizie e spiegazioni il più possibile oggettive, e commenti senza sconti ed espressi indipendentemente se a favore o meno di questa o quella parte politica. Una linea editoriale che forse sorprende chi è abituato a un’informazione faziosa, sempre più diffusa nel nostro paese.

Niente di nuovo sotto il sole. E’ già successo più volte in passato, nei trentacinque anni di storia della nostra rivista. Per esempio, in circostanze simili a quelle attuali (ma con il centrosinistra al governo), al tempo della Finanziaria 2007 Prodi-Padoa Schioppa, il Miur fece addirittura un comunicato, firmato dal viceministro pro tempore, nel quale si diceva letteralmente che Tuttoscuola confondeva “le mele con le pere”, mentre le nostre informazioni (anche allora su “tagli” e dintorni) erano assolutamente esatte, come fu facile dimostrare con citazioni tratte dalla stessa relazione tecnica alla Finanziaria.

A questa linea di fedeltà ai fatti continueremo ovviamente ad attenerci, in tempi, come mostriamo nelle news successive, non facili per il rapporto tra scuola e comunicazione.