
Scuola del futuro, Valditara: ‘Ritorno alle radici, ma con un’attenzione alle nuove tecnologie’

La scuola del futuro, secondo il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, sarà sempre più centrata sulla persona, con l’obiettivo di permettere a ogni studente di realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni. A raccontarla in un’intervista video al quotidiano Il Giornale, è lo stesso Valditara che ha tracciato le linee guida di una riforma che mira a rafforzare l’insegnamento della lingua italiana e a recuperare il valore di materie umanistiche, come il latino, considerate essenziali per la formazione culturale dei giovani.
“Abbiamo deciso di intervenire sui programmi, partendo da un rafforzamento dello studio della lingua italiana, dopo decenni di spontaneismo espressivo, di mancata attenzione a grammatica e sintassi sparite per via di programmi che si sono succeduti dalla fine degli anni 70″, ha spiegato il ministro. Secondo Valditara, negli ultimi decenni, il sistema scolastico ha visto un progressivo allontanamento dall’insegnamento rigoroso della grammatica, a favore di approcci più spontanei e meno focalizzati sull’aspetto tecnico della lingua.
“Anche lo studio del latino significa perfezionare la grammatica e la nostra lingua“, ha aggiunto il ministro, sottolineando che il recupero del latino non riguarda solo la lingua, ma anche il recupero di un patrimonio culturale che, secondo lui, è fondamentale per un giovane che cresce in un contesto globalizzato. “Vogliamo il recupero di un insegnamento della storia che valorizzi la nostra identità in un momento in cui i nostri giovani vengono a contatto con tanti altri giovani di altre culture. Anche i giovani stranieri, per integrarsi al meglio, devono conoscere la nostra storia e i valori di riferimento della nostra società“, ha dichiarato.
Il Ministro ha anche commentato le critiche ricevute, specialmente quelle provenienti dal Partito Democratico e dalla Cgil, riguardo al ritorno dello studio del latino e al rafforzamento della lingua italiana. “Mi fa specie che proprio il Pd e la Cgil abbiano criticato il ritorno dello studio del latino e il rafforzamento della lingua italiana, dimenticando le importanti lezioni di Antonio Gramsci o di Concetto Marchesi e buttando a mare un rapporto che la cultura comunista aveva coltivato bene“, ha detto Valditara, evidenziando come queste forze politiche sembrino aver dimenticato il valore che la sinistra ha attribuito storicamente alle materie umanistiche.
Oltre al rafforzamento delle discipline umanistiche, Valditara ha ribadito l’importanza di non trascurare le materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica). “Avere la consapevolezza dei nostri valori di riferimento, delle nostre radici, coltivare la memoria nell’epoca di internet e pc e cellulari, è fondamentale“, ha affermato il ministro, che ha anche sottolineato l’importanza di pratiche tradizionali come il corsivo, fondamentale per la relazione interpersonale e il rispetto reciproco. “Anche il riassunto è importante, significa sapersi relazionare con gli altri in modo più rispettoso. È importante anche il ritorno del corsivo: ho corretto gli scritti elaborati in stampatello a studenti che dovevano diventare avvocati“, ha detto Valditara.
Infine, il ministro ha menzionato una delle iniziative più innovative avviate dal Ministero: il primo summit sull’intelligenza artificiale (IA) nella scuola. “L’IA deve essere sempre al servizio dell’uomo, la figura del docente è centrale, è lui il protagonista dell’insegnamento e per questo abbiamo fatto partire un percorso di formazione dei docenti siamo tra i primi al mondo, anche in questo“, ha dichiarato Valditara, ribadendo l’importanza di non vedere le tecnologie come una minaccia, ma come uno strumento al servizio della didattica e del docente, figura centrale nel processo educativo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via