Scrivi una lettera a Matteo per ‘Ritrovare le parole’

 «Ritrovare le parole». Si tratta dell’iniziativa di solidarietà e riflessione in atto nelle scuole italiane dopo il suicidio di Matteo, il sedicenne torinese dell’istituto Sommeiller.

Ad indirla nei giorni scorsi è stata l’Arcigay, l’Unione degli studenti con l’adesione della Rete degli studenti. «Le parole fanno male: parole di razzismo, parole di omofobia. Parole come “frocio, culattone, ricchione” – affermano i ragazzi dell’Uds – hanno fatto male a Matteo e a tanti altri ragazzi e ragazze».

Per «ritrovare le parole giuste dopo il suo gesto», Arcigay e Uds hanno invitato gli studenti e gli insegnanti a scrivere una lettera a Matteo. Tutte le lettere saranno raccolte dagli organizzatori dell’iniziativa e consegnate alla famiglia di Matteo come segno di solidarietà.

L’indirizzo per la mail è scriviamatteo@gmail.com. «Cerchiamo di andare d’accordo con i nostri compagni – affermano gli studenti promotori – stando assieme, parlando, a volte litigando e a volte innamorandoci nemmeno troppo di nascosto. Abbiamo deciso di uscire allo scoperto, di fronte al gesto di Matteo di Torino, di fronte ai tanti, troppi momenti di violenza cui i muri della scuole fanno da sfondo. Ci battiamo per la dignità delle persone, perchè essere alti, bassi, biondi, bruni, cattolici, ebrei, musulmani, immigrati, disabili, omosessuali, transgender, maschio, femmina… non sia più qualcosa di cui vergognarsi e perchè a scuola tutti possano camminare a testa alta. Diciamo no alla violenza dei bulli e al silenzio di alcuni insegnanti».

La mobilitazione, ricordano infine Uds e Arcigay, si salda idealmente con quella del 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia che ci vedrà uniti «nel costruire insieme una società diversa e che trova proprio nello stare insieme la forza del suo cambiamento».