Sciopero riuscito. Resuscita pure l’unità sindacale

Si è manifestato anche per la pace. E infatti in piazza, insieme ai professori, c’erano pure tanti studenti. Ma lo sciopero di oggi – proclamato a sostegno del rinnovo contrattuale – il suo risultato l’ha ottenuto: banchi vuoti, scuole chiuse, professori in corteo.

Secondo Cgil, Cisl, Uil e Snals l’adesione è stata massiccia, con punte di oltre l’80 per cento. Le scuole – sempre secondo questi dati – sono rimaste completamente chiuse per il 60 per cento, mentre le altre hanno funzionato con orario e personale estremamente ridotti. Secondo la Cgil, sono almeno 160 mila le persone che hanno partecipato alle manifestazioni regionali unitarie. Le punte più alte si sono registrate a Milano (60mila), Bologna (25mila) e Torino (20mila).

Un successo, dunque, anche se largamente annunciato, vista la concomitanza con le manifestazioni pacifiste. E anche se il ministero, a metà pomeriggio, ha fatto sapere che da un primo sondaggio la partecipazione allo sciopero è stata quasi del 38 per cento del personale, per l’esattezza il 37,8 per cento.

Ma il segnale che ha dato lo sciopero della scuola di oggi è anche – e forse soprattutto – un altro: ha resuscitato – dieci anni dopo l’ultima esperienza – la cosiddetta unità sindacale. Già, perché erano anni che non si vedeva l’intero fronte sindacale della scuola – autonomi e confederali – tutto insieme unito “contro il governo”. Stavolta in piazza c’erano i sindacati confederali, ma anche lo Snals, i Cobas, la Gilda, gli Unicobas. Tutti a chiedere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, fermo al 2001, e gli aumenti promessi in busta paga e ormai decisi da oltre un anno.