Sciopero per il contratto o sciopero per la pace?

La scuola italiana oggi è ferma per rivendicare la garanzia delle risorse finanziarie promesse dal ministro Moratti e congelate dal ministro Tremonti. Non si è infatti ancora conclusa la lunga verifica dei conti che dovrebbe accertare se davvero ci sono i risparmi sul bilancio del MIUR da utilizzare a rinforzo di alcuni aumenti contrattuali.

Intanto, con la guerra in Irak, è forte la tentazione di utilizzare la giornata dello sciopero per aggiungere questa nuova motivazione e, anzi, di farne l’oggetto principale delle manifestazioni. Una posizione che sta creando reazioni di segno opposto all’interno della categoria, a causa della forte valenza politica che l’astensione potrebbe assumere, mettendo in ombra le ragioni contrattuali e categoriali.