Sciopero del 5 maggio, il M5s lo appoggia, FI lo critica

È di un certo interesse notare oggi, attraverso due comunicati differenti, le divergenze tra le due principali forze parlamentari di opposizione – Movimento 5 Stelle e Forza Italia – rispetto al ddl scuola e allo sciopero generale del comparto scuola del 5 maggio. Entrambe chiedono che non sia mortificato il confronto parlamentare, ma la deputata alla Camera del Movimento 5 stelle Maria Marzana sostiene la protesta e parteciperà alla manifestazione di domani, mentre la responsabile nazionale scuola e università  di Forza Italia Elena Centemero la definisce come “ un’esibizione di corporativismo che non possiamo condividere”.

Marzana spiega la propria posizione: “Mancanza di nuove risorse per la scuola pubblica, agevolazioni per la scuola privata, annientamento di trasparenza e democrazia, sono alcune delle criticità che presenta il disegno di riforma della scuola del governo che il Movimento 5 stelle contesta e per le quali scende in piazza a supporto del mondo della scuola nelle manifestazioni organizzate nelle principali piazze italiane”.

Il mondo dell’istruzione – continua Marzana – contesta il nuovo ruolo del dirigente che decide su tutto, su assunzione e valutazione dei docenti e sulla scelta delle attività didattiche, annullando la libertà d’insegnamento, le decisioni collegiali e aprendo al rischio del fenomeno clientelare. Inoltre le agevolazioni fiscali ai singoli istituti accentueranno il divario tra quelli presenti nelle zone economicamente sviluppate e quelli presenti in territori meno avvantaggiati, poi le mancate risorse per gli organici e i sevizi di istruzione, come la mensa, il trasporto scolastico e l’assistenza ai disabili, continueranno ad ostacolare il regolare funzionamento delle scuole“.

Marzana conclude che “maggioranza e governo hanno ridotto l’esame del provvedimento ad una farsa con l’imposizione di tempi e modalità che non permettono di intervenire per modificare il testo e che mortificano ampiamente il lavoro parlamentare e mancano di rispetto a tutto il mondo della scuola”.

Del tutto diversa nei contenuti la nota di Centemero, che scrive: “Lo sciopero di domani contro il ddl scuola è  un’esibizione di corporativismo che non possiamo condividere, nella consapevolezza che al centro del sistema educativo devono esserci, sempre, gli studenti e la qualità della formazione offerta loro“.

Renzi – prosegue la deputata – non può né deve compiere l’errore di sottostare alle forze della conservazione. Chiediamo piuttosto al premier di non mortificare il confronto parlamentare sul ddl e di accogliere le nostre proposte che mirano a correggere alcune criticità del provvedimento, come l’esclusione illegittima degli idonei 2012 dal piano assunzionale”.