Sciopero del 30 ottobre: chi non aderisce

Alcune associazioni professionali di orientamento cattolico, tra cui DiSAL (Dirigenti Scuole Autonome e Libere), Diesse (docenti) e FOE (Federazione di scuole non statali), come si legge in un loro comunicato, “ritengono di non condividere e quindi di non sostenere le proposte di sciopero che, insieme ad occupazioni o manifestazioni di studenti, radicalizzano in questi giorni lo scontro sociale sulla scuola”.

Secondo queste organizzazioni “è prioritario dare attuazione all’autonomia costituzionale prevista per le scuole, assicurando alle stesse veri organi di governo e risorse dirette. Gli altri cambiamenti verranno come diretta conseguenza: drastica riduzione di norme; livelli essenziali di apprendimento; carriere per i professionisti della scuola con effettivo riconoscimento del merito e delle prestazioni; dirigenza scolastica messa in grado di rispondere dei risultati; moderno sistema di valutazione che aiuti le scuole a migliorare“.

Ma lo sciopero del 30 ottobre esprime solo le “posizioni corporative di un certo sindacalismo che, guidato in particolare dalla CGIL, continua ad opporsi, per ragioni di mero potere, a qualsiasi serio tentativo di cambiamento del sistema di istruzione nazionale“. Di qui l’invito agli insegnanti a non partecipare allo sciopero.