Scheda di valutazione fai da te a rischio di illegittimità

La recente circolare sulla valutazione degli alunni, nel prendere atto che non esiste più un unico modello ministeriale di scheda valido per tutte le scuole italiane, invita le istituzioni scolastiche a provvedere in proprio (stampa compresa, e quindi con relativi costi a carico delle esangui casse delle istituzioni scolastiche) e, per facilitare il lavoro di elaborazione, propone anche un esempio di nuova scheda adattabile e scaricabile direttamente da internet.
Nell’autonoma strutturazione della scheda per tutte le classi della primaria e per la prima classe della secondaria di I grado, le scuole possono ispirarsi anche al precedente modello ministeriale, facendo attenzione però a introdurre alcuni nuovi aspetti legati alla riforma, rappresentati dai nuovi apprendimenti, dalle attività opzionali e dal comportamento degli alunni.
Risulta però che diverse scuole, che si erano attivate già prima della circolare (giunta peraltro con un pesante ritardo) o che vi stanno provvedendo in questi giorni, hanno deciso di riproporre pari pari la scheda dello scorso anno.
Ma in quella vecchia scheda manca un aspetto che la legge prevede venga tassativamente valutato: il comportamento.
Le riproduzioni dei vecchi modelli di scheda risulterebbero quindi fuori dalla legge, perché la previsione della valutazione del comportamento è prevista tanto nella legge delega (n. 53/2003, art. 3) che nel suo primo decreto legislativo di attuazione (n. 59/2004, artt. 8 e 11).
Cosa diranno i genitori che si aspettano la nuova “pagella” con il “voto in condotta” del figlio?