Scatti: i commenti di Cisl, Snals e Gilda

“Anche il 2012 torna ad avere piena validità per le progressioni economiche di chi lavora nella scuola. Avevamo come obiettivo prioritario la tutela del salario fondamentale e lo abbiamo conseguito nell’unico modo oggi possibile, assumendoci ancora una volta la responsabilità delle scelte necessarie”. È questo il commento a caldo del segretario della Cisl scuola Francesco Scrima, subito dopo la conclusione dell’accordo sugli scatti.

Il problema degli scatti è nato nel 2010 e da allora si sono avvicendati quattro governi e almeno altrettante maggioranze, osserva il sindacalista. “Se non avessimo giocato con determinazione il nostro ruolo di sindacato, delegando le soluzioni alla politica, saremmo ancora a mani vuote”.

Importante anche l’accordo sul personale ATA, che fa salve le posizioni economiche dal 1° settembre 2011 al 31 agosto 2014. Ora diventa “quanto mai urgente il rinnovo di un contratto fermo ormai da sette anni”.

Di “ennesima ingiustizia ai danni del personale della scuola” evitata con l’accordo sugli scatti parla il segretario dello Snals, Marco Paolo Nigi. “La pressante azione dello Snals-Confsal ha portato a un accordo che consente di evitare una doppia penalizzazione per il personale della scuola con il blocco dell’anzianità e delle posizioni economiche ATA

Anche per lo Snals ora “si deve affrontare e vincere la battaglia legata al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro anche perché “l’evoluzione normativa e le riforme in atto (hanno) determinato continui aggravi in termini di prestazioni, soprattutto per gli adempimenti burocratici”.

Soddisfatto a metà il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio: Abbiamo portato a casa un risultato importante per tutti i docenti ma non possiamo esultare perchè manca ancora all’appello lo scatto del 2013”. E “per siglare l’accordo è stato necessario sacrificare il Fondo di istituto perchè il Governo ci ha privato di ciò che ci spettava destinando altrove i risparmi derivanti dai tagli”. Positivo, comunque, è il fatto di aver “evitato all’ultimo minuto il rischio che chi aveva percepito lo scatto nel 2013 dovesse restituirlo, una manovra che avrebbe provocato una pesante decurtazione della busta paga”.