Scatti di anzianità in fumo?

Alla vigilia di Natale 2011, dopo un incontro dei sindacati con il ministro Profumo, tutti gli organi di stampa riportavano la notizia della soluzione degli scatti di anzianità per il personale della scuola, affermando che “per quanto riguarda il recupero degli scatti di anzianità l’ultima parola spetta al ministero dell’Economia (proprio oggi è previsto un incontro tecnico a questo proposito) anche se viale Trastevere assicura di avere le carte in regola perché risorse prelevate dal 30% di risparmi ottenuti attraverso dimensionamento e razionalizzazione vengano riversate sugli scatti di anzianità“. I sindacati, pur con toni diversi, esprimevano apprezzamento per l’impegno del ministro e soddisfazione per l’imminente soluzione del problema.

Poi cominciava l’attesa e la crescente preoccupazione per l’assenza totale di segnali positivi, con prese di posizione dei sindacati che chiedevano conto di quell’impegno.

Ieri, finalmente, nell’incontro con il ministro si è discusso degli scatti, ma è arrivata la temuta notizia: soldi non ce ne stanno.

Tra i primi comunicati sindacali, delusi e contrariati, vi è stato quello della Gilda che, senza mezzi termini, ha dichiarato: “Bocciamo nettamente l’operato del governo che ha prima tagliato i posti e poi ha assorbito per le maggiori spese in organico di fatto una parte dei risparmi conseguiti che dovevano comunque andare al personale“.

Non molto diverso il tono dello Snals che ha riaffermato la priorità della soluzione del problema degli scatti e “ha manifestato al Ministro la contrarietà, in particolare, per una “certificazione dei risparmi, derivante dalla riduzione degli organici prevista dall’art. 64 della legge 133/2008”, conclusa con un accordo tra MEF e MIUR senza alcun coinvolgimento delle OO.SS.. Ciò fa pagare, di fatto, alla scuola e ai suoi operatori gli oneri derivanti dai posti di sostegno autorizzati a seguito della nota sentenza della Corte Costituzionale“.

Anche la Uil Scuola ha diffuso oggi un comunicato in cui protesta contro l’inadempienza del governo: “Ancora una volta insistiamo per il rispetto dei tempi e verificheremo che il Governo operi nella direzione in cui si è impegnato. Da parte nostra, in sede Aran, nel negoziato confermeremo tutta la disponibilità a un confronto rapidissimo e all’individuazione di soluzioni che facciano avere, a chi ne ha diritto, il pagamento degli aumenti con tutti gli arretrati. Abbiamo protestato per gli ulteriori tagli operati dal ministero dell’Economia, per i ritardi del Miur e abbiamo evitato, anche assieme ad altri sindacati il rischio di limitarci a protestare senza intravedere soluzioni e quindi senza assicurare gli incrementi retributivi al personale“.