Scatti di anzianità e di merito, la risposta della Uil Scuola

Sul tema del calcolo degli scatti di anzianità, ospitiamo volentieri alcune puntualizzazioni di Lello Macro, dell’Ufficio Ricerche e Documentazione UIL Scuola, in risposta alla email di Emanuele Ripamonti appena pubblicata (cfr. I ‘veri’ scatti di anzianità secondo la bozza del DL sulla buona scuola), pubblicata dopo il nostro articolo Di Menna: 10 euro per l’anzianità e 16 per merito. Ogni tre anni.

Invitiamo altri lettori interessati a intervenire sul tema, o a offrire nuovi spunti di dibattito, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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In merito alla garbata lettera del prof. Emanuele Ripamonti, relativa a “I veri scatti di anzianità secondo la bozza del DL sulla buona scuola”, ci incorre l’obbligo di puntualizzare tre aspetti:

1) scrive il professore: “accordo ARAN 2013-2014, in cui il governo stanzia 280 milioni all’anno …”: in realtà è stato l’accordo tra la parte maggioritaria dei  sindacati e l’ARAN a dirottare delle risorse finanziarie da una voce, comunque destinata alle retribuzioni del personale (Fondo d’Istituto) ad altra voce (retribuzione per anzianità);

2) c’è una discrasia dei tempi su quanto afferma il professore, che è presente, peraltro, nella bozza di provvedimento del governo: i nuovi aumenti per anzianità/merito decorreranno dall’anno 2019/20 (fine del 1° triennio di “osservazione/valutazione”); le nuove figure di mentor e staff decorreranno dall’anno 2016/17, senza alcuna previsione di stanziamenti aggiuntivi per remunerarle in questo primo triennio: non vorremmo che  il governo pensasse di abolire da subito l’attuale progressione di anzianità per reperire le risorse necessarie, eventualità che vedrebbe la nostra decisa e totale contrarietà.

3) La retribuzione aggiuntiva dei docenti mentor e di staff non diventa “ordinaria”  ma è, ai sensi dell’art. 10, commi 12, 13 e 14, una “indennità” che cessa al cessare dell’incarico, anche “in caso di mobilità, rinuncia o revoca”: necessita quindi di un rifinanziamento annuale, la cui fonte è sempre l’attuale progressione per anzianità, e quindi non è limitata “all’anno in cui vengono introdotte le nuove tipologie di docenti”. Nella nostra descrizione ci siamo attenuti al sistema di calcolo che il MEF ha sempre utilizzato per la copertura degli aumenti o del diverso utilizzo delle risorse. Piacerebbe anche a noi che ci fossero più risorse disponibili e quindi maggiori incrementi.

Quanto poi all’eventualità che il governo stanzi nuovi finanziamenti (purché siano veramente ”nuovi” e non frutto di ulteriori tagli più o meno mascherati dalle buste paga del personale della scuola), non potremmo che essere d’accordo, ma nel testo in questione non risultano esserci.

Grazie comunque per aver segnalato il problema con la sua nota.

Lello Macro, Ufficio Ricerche e Documentazione UIL Scuola.