I gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica degli alunni disabili tardano a partire nelle istituzioni scolastiche della Sardegna. Le difficoltà di tipo organizzativo – scrivono i Ciis dall’Isola – sono di conoscenza e applicazione della normativa, i gruppi di lavoro GLH non vengono attivati da molti dirigenti scolastici.
Il risultato è una programmazione didattica dell’integrazione insufficiente a valorizzare le risorse umane e materiali, l’aggiornamento e la formazione di tutto il personale docente e ata, il monitoraggio dei piani educativi individualizzati con il coinvolgimento diretto delle associazioni, delle famiglie e degli enti locali.
La legge 104/92 art.15 comma 2, le circolari ministeriali 258/83 e 262/88, gli accordi di programma (legge 142/90) e la legge quadro (328/00) per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali sulla persona, delineano un quadro normativo ampio ed esaustivo. Quindi non è più accettabile e giustificabile:
· la non attivazione dei Gruppi GLH d’istituto;
· programmare interventi didattici – educativi senza la valorizzazione di tutte le risorse della scuola e del territorio;
· la costituzione formale dei gruppi GLH d’istituto senza il monitoraggio costante degli interventi individualizzati e il coinvolgimento diretto di tutti gli Enti preposti a garantire il diritto allo studio e all’integrazione;
· l’attribuzione delle aree (scuole superiori) senza una valutazione attenta delle competenze dell’alunno, il coinvolgimento dei consigli di classe e delle famiglie; · l’attribuzione insufficiente delle ore di sostegno senza il ricorso ai rapporti in deroga;
· l’assenza di attività d’orientamento per il collocamento occupazionale.
Un voce del disagio tra le tante. Per saperne di più www.sostegno.org
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