Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Salvini: L’integrazione a scuola non è un problema di razze, ma di numeri

È un problema di numeri, non di razze, solo i cretini distinguono ormai gli esseri umani in base al colore della pelle, mio figlio va alla scuola media pubblica a Milano e ci sono bambini dall’est, dalla Cina, dal Sud-America. Però se in una classe di trenta bambini ci sono sette, otto, dieci bambini che parlano altre lingue, che arrivano da altri Paesi, è una contaminazione positiva. Se come a Brescia su trenta bambini ci sono due italiani quella è un’altra roba non è integrazione, poi perché i genitori ritirano i bambini italiani“. Lo dice il segretario della Lega Nord Matteo Salvini a RTL 102.5 durante “Non Stop News”.

Vorrei vedere quel giornalista di Repubblica con villa al mare, con il ricco conto in banca, se avesse suo figlio in una scuola dove si parlano venti lingue diverse, dove non si riesce a spiegare la geografia, la matematica, se esalterebbe quanto è bella questa immigrazione – aggiunge Salvini – È questione di numeri, io metterei un limite numerico, che per legge teoricamente già ci sarebbe, è del 30%, perché conoscere altre culture, altre lingue, altri cibi, è bello, ma quando sono in minoranza in casa mia, nel mio condominio… quanti quartieri di Milano, Torino o  Roma hanno ormai altre leggi condominiali vigenti, non esiste la differenziata, non esiste la quiete pubblica. È questione di numeri e di rispetto, la Lega non è brutta e cattiva, io vorrei semplicemente la convivenza civile ricordandoci che siamo in Italia“.

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