Saggi studenti e cattivi maestri. In Inghilterra

Si sapeva che una conoscenza precoce del mondo in cui i piccoli dovranno vivere, li aiuta ad attrezzarsi per affrontare le sfide di un ambiente difficile. Il parere della presidente del servizio ispettivo britannico Ofsted sembra confortare questa opinione.

In un’intervista rilasciata nei giorni scorsi alla BBC, in risposta ad un articolo del Sunday Times che indicava la presenza almeno di un cattivo insegnante per ogni scuola, la signora Zenna Atkins ha detto che, secondo la sua personale opinione, non è necessariamente un male assoluto per gli studenti avere un cattivo insegnante. Se per i più piccoli si tratta di un’esperienza negativa, per i più grandicelli può rappresentare una scuola di vita, mettendoli a contatto anche con esperienze che richiedono un maggiore impegno personale.

D’altronde, osserva ancora la signora Atkins, che alla fine dell’estate passerà ad un nuovo incarico come dirigente di una scuola privata, i giovani sono molto più saggi di quanto siamo abituati a supporre e quindi in grado di barcamenarsi anche in situazioni non del tutto favorevoli. Ciò non significa che le scuole debbano tollerare dei cattivi maestri che, anzi, debbono essere quanto più possibile allontanati dalla docenza, soprattutto se non sono in grado di gestire le situazioni di insegnamento e di controllo degli alunni, compito principale dei dirigenti.

La signora Atkins,che dirige il servizio Ispettivo britannico dal 2006, dietro incarico dell’allora governo laburista di Gordon Brown, è dislessica e ha incontrato personalmente numerose difficoltà nella sua carriera scolastica.

Le sue opinioni stanno sollevando un vespaio di reazioni in gran parte negative: lo stesso servizio ispettivo e diversi suoi colleghi hanno preso pubblicamente le distanze dai suoi commenti.