Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Sì all’ora di educazione al saper vivere insieme/2

Ma come reagisce il mondo della scuola a questa opportunità? Perché non coglierla in modo sistematico e organizzarla in modo capillare? I sindacati degli insegnanti guardano con attenzione alla proposta, convinti che debba essere rilanciata con forza all’inizio del prossimo anno scolastico.
Saper vivere insieme – spiega Enrico Panini, segretario della FLC Cgil – non è solo questione di disponibilità personale verso l’altro, di impegno ad accoglierlo e a capirne e rispettarne le radici. In questa ottica la capacità di stare insieme agli altri non può essere delimitata in una “materia” ma deve diventare sempre più un punto di osservazione che deve attraversare l’intera programmazione scolastica. Riguarda i libri di testo e la loro impostazione, gli insegnamenti, i percorsi che ogni scuola decide autonomamente di attivare“.
Questa attività in molti casi è già entrata di fatto nella pratica didattica delle nostre scuole – dice Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola. Ma un’iniziativa che punti a favorire questa esigenza in modo più strutturato, nelle varie discipline, da italiano, storia ad altre, è positiva perché segue la trasformazione della società italiana“.
Francesco Scrima, segretario della Cisl-scuola ritiene che “questa proposta risponde agli obiettivi di Lisbona e si pone in una logica di crescita culturale sui rapporti civili e sociali. È un’ipotesi da incoraggiare“.
Sul tema intervengono anche gli studenti. Simone Esposito, del Movimento Studenti di Azione Cattolica: “Personalmente sono più a favore dell’interdisciplinarità, ma la proposta di un’ora da dedicare al tema può essere, comunque, utile come provocazione“.
E i genitori? Marco Fabbri, dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche), condivide la scelta pedagogica, ma aggiunge che “non si deve tradurre in una materia in più, ma deve caratterizzare tutto il lavoro degli insegnanti in modo interdisciplinare con il coinvolgimento delle famiglie“.
Infine il parere di un rappresentante di un’altra religione, Mario Scialoja, direttore per l’Italia della Lega Musulmana Mondiale. “È una proposta interessante. Il problema è come organizzare l’ora, che non si può trasformare in un’ora di catechismo. Bisogna recuperare lo spirito con cui si faceva una volta educazione civica e adattarlo alla società di oggi“.
Un’ampia sintesi dell’inchiesta – curata da Piero Damosso – è consultabile su tuttoscuola.com. La versione integrale nel numero in edicola di Tuttoscuola.

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