Rutelli e la riforma. Modifiche sì, abrogazione no

La Margherita conferma, per voce di Francesco Rutelli, la propria linea sul futuro della riforma Moratti in caso di cambio di Governo.
Se Prodi andrà al governo – ha detto Rutelli durante il suo tour di “ascolto” su e giù per l’Italia – riprenderemo in mano la riforma della scuola, certamente non per cambiarla in toto ma sicuramente per apportare delle modifiche“.
A giustificazione di questa affermazione che rischia di scavare un solco all’interno dell’Unione tra abrogazionisti e riformisti, Rutelli ha parlato di disorientamento delle famiglie di fronte al cambiamento, precisando: “Viviamo, infatti, in una situazione in cui molto spesso la gente, compreso il sottoscritto, non sa in quale corso scolastico siano i figli. La confusione è tanta per cui è doveroso trovare delle soluzioni per accompagnare il bambino che entra nella scuola fino al mondo del lavoro“.
Le parole del leader della Margherita appaiono di principio e non esprimono certamente linee programmatiche. È forse ancora presto per entrare nel merito di quel che deve essere cambiato.
Allo stesso modo l’altra affermazione del leader secondo cui la Moratti ha trattato i docenti come “ferri vecchi“, mentre l’Unione, se andrà al Governo, farà in modo che “gli insegnanti ritornino ad essere i pilastri della formazione e della crescita“, è ancor più impegnativa, vista la diffusa posizione della categoria che, fin dai tempi del concorsone (1999), non ha mai nascosto la propria diffidenza verso le innovazioni radicali e alternative.