Rusconi (Pd): priorità alla riapertura dei concorsi

Mi spiace per la Gelmini, ma io credo che la qualità della scuola non la fanno i computer nuovi e le lavagne luminose, ma gli insegnanti”.

La battuta polemica fa parte di un’ampia intervista rilasciata all’Unità da Antonio Rusconi, capogruppo Pd nella VII Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali del Senato, che prende le mosse da un’attenta lettura del 2° Rapporto sulla qualità nella scuola di Tuttoscuola per affrontare una serie di problemi.

Sul fatto, documentato da Tuttoscuola, che il Sud abbia fatto un po’ meglio del Nord negli ultimi quattro anni Rusconi osserva che il fenomeno è legato all’aumento del precariato al Nord, cui ha fatto riscontro la maggiore stabilità del corpo docente al Sud, dove non c’è stato l’aumento della popolazione scolastica legato all’immigrazione.

Quanto alla dispersione, che Tuttoscuola ha quantificato in 190mila ragazzi che ogni anno scolastico lasciano la scuola (di cui solo 60-70.000  restano impegnati in attività formative),  Rusconi  dice di considerarla “una sconfitta per tutto il Paese”.

Ma è sul precariato dei docenti che il parlamentare Pd torna con forza per chiedere una soluzione definitiva della questione. Non a scapito dei più giovani, però: “Il problema è che non è entrato un giovane di ruolo nella scuola italiana, non è stato aperto un concorso, nessun neo laureato (e quindi giovane) è stato assunto nelle scuole italiane. Il messaggio che arriva ai giovani è chiaro e grave: la scuola non è un posto di lavoro rilevante, garantito e valorizzato”. Ma, insiste Rusconi, “non si aprirà nessun capitolo nuovo se non attraverso una motivazione importante per i giovani”.

Il messaggio sembra chiaro: occorre far ripartire i concorsi e accordare priorità assoluta agli investimenti sulla scuola: “Questo vale anche in casa nostra”, conclude Rusconi, “anche nel PD deve essere chiaro e forte questo messaggio”.