RSU sotto controllo

Arriva settembre e gli accordi sindacali all’interno degli istituti rischiano tempi lunghissimi di approvazione. Sembra un paradosso: se, dopo il contratto biennale 2000-2001, le competenze di contrattazione integrativa, notevolmente aumentate in quantità e qualità, lasciano immaginare un’intensificazione delle relazioni sindacali nelle scuole, proprio quest’ultime avranno vita difficile, perché mancano ancora i revisori dei conti, previsti dal testo unico dei dipendenti dei comparti pubblici.
Un po’ di cronistoria e capiremo perché. Quando alcuni mesi fa, per la prima volta nella scuola nell’autonomia, si istituirono con il voto le Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), in molti si domandarono se era prevista qualche forma di controllo e di verifica della contrattazione integrativa (come avviene a livello nazionale) oppure se a livello di istituzione scolastica vi era totale libertà di azione.
Era prevalsa nei più l’ipotesi di piena autonomia di contrattazione (nel rispetto s’intende dei vincoli fissati dai contratti nazionali).
Ora invece, dopo l’emanazione del nuovo Testo Unico dei dipendenti dei comparti pubblici, i dubbi sono stati chiariti: spetta ai revisori dei conti accertare la compatibilità dei contratti integrativi.
Ma nella scuola i revisori ancora non ci sono, in attesa che il nuovo Regolamento di contabilità entri in vigore (dal 1° gennaio 2002).
Nel frattempo, come ha previsto il MIUR, la funzione di controllo della contrattazione integrativa di istituto viene affidata alle Ragionerie provinciali del Tesoro (una sola per provincia). La decisione ministeriale, assunta unilateralmente, non è stata gradita ai sindacati nazionali che avrebbero voluto essere consultati su questa scelta transitoria e che temono lunghi tempi di approvazione soprattutto nelle grandi città.