Rsu, no al diritto di candidarsi per i precari

I lavoratori della scuola a tempo determinato non potranno candidarsi alle Rsu. I precari delle amministrazioni dello Stato, invece, potranno farlo. Ma a patto che il loro contratto sia stato prorogato oppure che siano stati avviati alle procedure di stabilizzazione.

La restrizione è contenuta in una modifica al contratto quadro del 1998, sottoscritto dalle confederazioni sindacali: CGIL, CISL, UIL, CISAL, CONFSAL, CSE, USAE, UGL e dall’Aran il 23 luglio scorso. L’accordo non è stato firmato dalla confederazione Gilda-Unams e dalla Rdb CUB.

Il testo negoziale prevede, inoltre, che possano accedere al voto solo i precari della scuola titolari di incarico annuale. E siccome non specifica la tipologia di incarico, tale formulazione potrebbe mettere a rischio il diritto di accesso all’elettorato attivo per questo tipo di personale.
Il nostro ordinamento scolastico prevede, infatti, incarichi annuali, propriamente detti, solo per quanto riguarda i docenti precari di religione cattolica. Mentre per gli altri lavoratori prevede incarichi di supplenza annuale (fino al 31 agosto), incarichi di supplenza temporanea fino al termine delle attività didattiche (30 giugno) e incarichi di supplenza temporanea (le cosiddette supplenze brevi).

E dunque, se la nuova pattuizione dovesse essere applicata alla lettera, il rischio sarebbe quello di limitare fortemente il diritto di accesso al voto proprio nei confronti dei supplenti temporanei, che costituiscono il gruppo numericamente più forte nell’ambito dei lavoratori precari della scuola.