Rivincita della poesia. In Inghilterra

Nell’ambito di un processo di revisione dei programmi scolastici, il ministro britannico per l’istruzione Michael Gove ha avuto modo, nei giorni scorsi, di manifestare tutto il proprio amore per la poesia di fronte ai parlamentari suoi colleghi.

Prevedendo più spazio sia alla grammatica che alla letteratura che alla poesia all’interno del curriculum di scuola primaria, il ministro ha anche pronunciato alcuni versi, imparati a memoria da giovane studente, per rimarcare il valore dell’apprendimento mnemonico, piuttosto trascurato ultimamente in Gran Bretagna, ma anche in altri Paesi.

Nell’occasione, il ministro ha annunciato un piano di riforma del curriculum linguistico della scuola primaria che sarà sottoposto a breve ad un pubblico dibattito, prima della sua applicazione.

Dalla revisione del curriculum si attendono migliori risultati, in particolare competenze più solide sia nella scrittura che nell’esposizione orale e più ampie conoscenze letterarie al termine della scuola primaria.

Il ministro è fortemente impegnato a far passare una linea di maggior chiarezza riguardo agli obiettivi di grammatica e letteratura da raggiungere, particolarmente riguardo la poesia: già a sei anni, la lettura della poesia sarà inizialmente effettuata dall’insegnante poi, man mano che i bambini progrediscono nella capacità di leggere, in modo sempre più autonomo.

L’apprendimento a memoria partirebbe dall’anno successivo per dare inizio alla costruzione di un patrimonio di conoscenze che portino il bambino ad una grande familiarità con il repertorio di racconti, storie tradizionali e rime di cui la letteratura inglese è ricchissima.

Riuscirà la poesia a prendersi la rivincita, risollevando le sorti della scuola inglese, al ribasso nelle ultime rilevazioni nazionali e internazionali?