Ritorno a scuola: quasi mezzo milione di docenti e ATA si è sottoposto ai test sierologici. 13mila positivi. In Campania multe fino a 3mila euro per chi non li fa

Quasi 1 docente o Ata su 2,  in pratica circa mezzo milione di lavoratori della scuola, ha svolto il test sierologico per individuare il Covid-19: il 2,6% – cioè circa 13 mila tra insegnanti, assistenti e collaboratori scolastici – è risultato positivo e non prenderà servizio fino a quando il tampone non darà esito negativo. Sono i dati ufficiali forniti nella serata del 10 settembre dall’ufficio del Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, nel corso del Tg1, Dati che in realtà sarebbero in difetto in quanto non tengono conto degli insegnanti e Ata in servizio nel Lazio, poiché la regione guidata da Nicola Zingaretti sta operando in maniera autonoma.

Il numero più alto di test sierologici per il mondo della scuola sono stati effettuati in Lombardia, con il 70% di test sierologici svolti mentre all’ultimo posto c’era la Sardegna con solo il 5% del personale che si è sottoposto all’esame sierologico.

Intanto fa discutere un’ordinanza della Regione Campania che prevede sanzioni fino a 3mila euro per il personale scolastico che non si sottopone ai test sierologici in vista del rientro a scuola rendendoli di fatto obbligatori. 

Nell’ordinanza si legge infatti: “Ai sensi di quanto disposto dall’art.2 del decreto legge n.33/2020, convertito con modificazioni dalla legge 14 luglio 2020, n.74, salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all’articolo 650 del codice penale, le violazioni delle disposizioni della presente Ordinanza sono punite con il pagamento, a titolo di sanzione amministrativa, in conformità a quanto previsto dall’articolo 4, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, convertito con modificazioni dalla legge n.35 del 2020 e ss.mm.ii“. Il pagamento previsto dal comma 1, art.4 del decreto sopra citato va dai 400 ai 3000 euro. E poi si precisa: “In caso di reiterata violazione del presente provvedimento la sanzione amministrativa è raddoppiata“.