Ritorno a scuola, Azzolina alla Camera: ‘Non esiste rischio 0. Basta fare propaganda’. Mascherine, organici, alunni con disabilità. Video

La scuola riparte. Oggi, 9 settembre, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, illustra l’informativa alla Camera dei Deputati sulle modalità di avvio del nuovo anno scolastico.

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Azzolina: ‘Alla scuola dobbiamo rispetto’

“La scuola è un pilastro della nostra società. Proprio per questo alla scuola dobbiamo un grande rispetto. E, nel nome della scuola, occorrono, pur nel normale confronto dialettico che deve esserci sempre in una società sana e democratica, più collaborazione, più proposte e meno scontro politico – ha dichiarato la Ministra -. Approfittare della scuola per fare mera propaganda, ancor più in periodi delicati come questo, significa non agire nell’interesse delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi”.

“Quel che non meritano le nostre ragazze e i nostri ragazzi, il personale della scuola, le famiglie è assistere a polemiche sterili che si consumano sulla loro pelle. Non meritano di ascoltare slogan e frasi ad effetto che puntano alla pancia dell’elettorato, ma non lasciano poi nulla di concreto sul tavolo, nessuna vera proposta, nessuna iniziativa reale. Mi auguro che la grande lezione di lavoro costante, sacrificio e resilienza offerta dal sistema nazionale di istruzione e formazione in queste settimane che, unito, ha lavorato per la ripresa, possa davvero orientare il dibattito in modo diverso”.

“Abbiamo collaborato con le autorità sanitarie per avere regole condivise. Se si sono evolute nel corso dell’estate è perché la pandemia non è una fotografia. Abbiamo regole chiare, tra le più rigorose in Europa”, ha ribadito ancora una volta la Ministra.

Mascherine a scuola: completamente a carico dello Stato

Per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza “Sarà lo Stato a fornire le mascherine per il personale scolastico e per gli studenti. A giugno con il piano della ripartenza abbiamo costruito intorno al distanziamento un documento che parla alla scuola tenuto conto di un sistema in cui abbiamo 8mila autonomie scolastiche ed edifici diversi.  Abbiamo accompagnato le scuole con attività di coordinamento, attivato l’help dek, dato un quadro di regole comuni”. 

“Nessuno vuole togliere il tempo pieno ai bambini”, ha poi sottolineato la Ministra in merito alle notizie di questi giorni su scuole che non ce la farebbero a garantire la mensa scolastica.

Attenzione agli studenti con disabilità

Un’attenzione particolare è riservata alle studentesse e agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali – ha poi detto ancora una volta Azzolina -. Nel caso in cui, nelle scuole di secondo grado, sia attivata la DDI come metodologia complementare, per le alunne e gli alunni con disabilità andrà privilegiata la didattica in presenza. Anche qui, sui ragazzi con disabilità in queste ore che precedono l’avvio delle lezioni, abbiamo letto di tutto. Li avremmo abbandonati, marginalizzati, staremmo per tagliare fuori le famiglie dai processi decisionali. Tutto falso. Sono stata docente di sostegno, non potrei mai lavorare al ribasso nei confronti di queste studentesse e questi studenti. I mali del sostegno vengono da lontano: chi vive la scuola lo sa. Per risolverli servono programmazione e regole nuove sul reclutamento dei docenti. Abbiamo una carenza cronica di specialisti. Quest’anno abbiamo aumentato i posti per chi vuole specializzarsi, ma non basta. Sul sostegno serve un piano strategico e abbiamo già cominciato a lavorarci”.

Organico della scuola: tema centrale. Presto bando concorso docenti di Religione

Un’altra delle questioni che sicuramente riguardano il ritorno a scuola ormai prossimo è l’organico docenti. “Ci siamo mossi in questi mesi anche sul fronte del personale della scuola. Senza i necessari docenti e senza il personale ATA nulla sarebbe davvero possibile – ha detto Azzolina -. Per questo abbiamo autorizzato migliaia di assunzioni per il personale scolastico necessario. Le relative operazioni sono state completate nei tempi previsti”.

“Anche qui, sono circolati numeri su cattedre destinate a rimanere vuote, allarmi su un ‘caos’ che tutti si sono affrettati a vaticinare, anche a molti giorni di distanza dalla ripresa, spaventando di continuo studenti, famiglie e lo stesso personale scolastico. Stupisce la perdita di memoria di quanti parlano di questo avvio con termini che, in realtà, accompagnano, ogni anno, il racconto della scuola che riparte. Senza risparmiare nessuna stagione”.

“Basta rileggere la rassegna stampa degli anni precedenti: si rinvengono centinaia di articoli.  Questo perché – andrebbe detto una volta per tutte – la scuola è un sistema complesso e mette in moto ogni anno 8,5 milioni di studenti, oltre un milione di persone a livello di personale. Nella scuola sono intervenuti continui cambiamenti, stratificazioni normative, che fanno registrare un tasso di complessità enorme. Stiamo liberando la scuola da questa complessità, rendendo tutto più agile e meno farraginoso, semplificando e dando regole certe”.

“Il tema dell’organico è centrale per la scuola. Partiamo dai concorsi. Abbiamo bandito 78 mila posti per assumere nuovi insegnanti. Li espleteremo già a partire dal prossimo mese di ottobre, per riattivare una macchina concorsuale ferma da troppo tempo, con grave danno per la scuola, che senza concorsi non ha tutti gli insegnanti di cui ha bisogno. Come noto, avrei voluto farli prima. Ma ci siamo quasi”.

“Saranno concorsi che valorizzeranno l’esperienza dei docenti con più annualità di servizio alle spalle, e che, al contempo, permetteranno ai giovani che vogliono cominciare a insegnare e che da diversi anni attendono queste procedure di cimentarsi e ottenere l’agognato ruolo”. 

“Abbiamo avuto oltre 76 mila domande di partecipazione per il concorso ordinario di infanzia e primaria, più di 430 mila per la secondaria di I e II grado. Mentre sono circa 64 mila le domande di partecipazione presentate per la procedura straordinaria per l’immissione in ruolo di docenti per la scuola secondaria di I e II grado, con almeno tre annualità di servizio”.

“Inoltre, proprio in queste settimane, il Ministero dell’istruzione, grazie ad un apposito Tavolo costituito con la Conferenza episcopale italiana, sta proficuamente lavorando alla definizione dell’Intesa per lo svolgimento del concorso ordinario finalizzato al reclutamento dei docenti di religione. Sarà presto bandito, come previsto dal decreto n. 126/2019”.

“Abbiamo voluto concorsi selettivi, come impone la Costituzione, diversificati, certo, per dare a chi ha anni di insegnamento alle spalle il giusto riconoscimento del percorso fatto, ma seri”.

Graduatorie Provinciali Supplenze

Sulle polemiche relative alla GPS la ministra è intervenuta decisa: “Abbiamo istituito le graduatorie provinciali per le supplenze, digitalizzando tutta la procedura. Anche queste agevoleranno la chiamata dei supplenti garantendo più trasparenza e rapidità. Sono 753.750 le istanze per l’inserimento nelle Graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze pervenute entro i termini. Oltre 800 mila gli utenti totali che, durante il periodo di apertura delle domande, dal 22 luglio al 6 agosto, si sono connessi al sistema, per un totale di 8.659.102 accessi all’istanza online. Il 58% degli accessi è stato effettuato tramite desktop, il 39% tramite dispositivo mobile, il 3% da tablet. Gli uffici hanno completato nei tempi previsti la valutazione di 1 milione e 938 mila domande ed è iniziata subito la pubblicazione delle graduatorie. A questo proposito, desidero ringraziare il personale dell’Amministrazione e delle scuole, che ha lavorato in maniera indefessa per il raggiungimento del risultato”. 

“Per la prima volta il sistema ci ha consentito di avere una procedura informatica che abbatte i tempi di lavorazione, che elimina le difformità delle valutazioni nelle singole graduatorie, assicurando imparzialità e oggettività”.

“Abbiamo varato le graduatorie in tempo utile, evitando l’effetto domino in base al quale il rallentamento di una singola istituzione scolastica comportava il blocco dell’intera produzione su intere province”. 

“I titoli presentati, una volta convalidati dalle singole istituzioni scolastiche, entreranno in anagrafe docente, consentendo il loro utilizzo per la successiva presentazione di istanze senza la necessità di ulteriori adempimenti da parte dei docenti. Nei giorni scorsi sono state segnalate alcune incongruenze nei punteggi e nei titoli dichiarati dai candidati. Sono emersi, in numero estremamente ridotto, errori e omissioni nella compilazione delle domande, correzioni materiali da effettuare. Siamo intervenuti con assoluta tempestività. Ma la provincializzazione e la digitalizzazione stanno facendo emergere un dato estremamente significativo: da anni, nelle precedenti graduatorie, esistevano posizioni, con punteggi difficilmente verificabili e con gradi di incongruenza critici. È stato attivato un sistema, di controllo diffuso e multilivello, che oggi consente di rendere trasparenti tutte queste posizioni e di permettere da subito, agli uffici e alle scuole, di riportare a verità e correttezza la gestione”. 

“In sintesi, è stato messo in campo uno strumento che inizia a porre rimedio in via strutturale a problematiche annose per il nostro sistema d’istruzione, fra le quali la mancanza cronica di alcune tipologie di docenti soprattutto nelle aree del nord del nostro Paese, che sgrava le istituzioni scolastiche da una mole enorme di incombenze, che porta all’emersione di anomalìe da perseguire e che pone un freno alla vecchia roulette della scelta delle singole istituzioni scolastiche”.