Ritorno a scuola: le misure previste dal Sostegni bis per ridurre l’impatto della DaD

Tra l’avanzare della variante Delta e oltre 200mila prof che ancora non hanno ricevuto il vaccino anti Covid, il ritorno in presenza di settembre sembra sempre più a rischio. Eppure il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è stato chiaro: “Stiamo lavorando per il rientro in presenza e in sicurezza”.

Ritorno a scuola: più docenti

In effetti, negli emendamenti che stanno per essere approvati al decreto Sostegni bis, si stanziano altri 400 milioni per rinnovare, anche nel 2021-2022, l’organico aggiuntivo Covid. Per la precisione si tratterebbe di 60-70mila tra insegnanti e Ata in più, da assumere a tempo determinato fino al 31 dicembre. 

I docenti in più  dovranno essere utilizzati per il rientro in sicurezza, nello specifico per attività di recupero degli apprendimenti,  per essere a disposizione dei DS per garantire il rispetto delle regole sanitarie (mascherina e distanziamento). Oltre che per smistare le classi  e ridurre al minimo l’impatto della Dad. Il personale Ata dovrà invece servire soprattutto per le attività di sanificazione.

Ritorno a scuola: un tavolo con i prefetti per mezzi di trasporto e orari di ingresso a scuola

Ma le novità del Dl Sostegni-bis non finiscono qui. Oltre a una precisazione delle voci per cui si potranno spendere i 350milioni già previsti dal testo originario per acquisto di beni e servizi anti-Covid, uno degli emendamenti riformulati e al vaglio della commissione rinnova il tavolo con i prefetti per far quadrare corse dei mezzi e orari di ingresso e uscita nelle classi.

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