Ritorno a scuola, Aprea: ‘Bene Green pass e prevenzione con test salivari’

Al Ministro Bianchi in Audizione alla Commissione Cultura della Camera abbiamo chiesto di accelerare le modalità di controllo dei Green Pass posseduti dai docenti e soprattutto in considerazione della disposizione di legge che prevede il ‘non uso’ della mascherina in caso di classi frequentate da studenti tutti vaccinati, di provvedere anche all’eventuale predisposizione di una piattaforma dedicata agli studenti e di linee guida che chiariscano le modalità in caso di quarantene”. Lo afferma in una nota Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del movimento azzurro.

“Come Forza Italia – prosegue – abbiamo tuttavia suggerito al Ministro, almeno fino a quando la situazione epidemiologica non rientrerà nei livelli di basso rischio di contagio, di mantenere tutti gli strumenti di prevenzione e fare in modo, da un lato, che tutto il personale sia immunizzato fin dall’inizio dell’anno scolastico e, dall’altro, proporre alle Regioni test salivari periodici per monitorare la circolazione del virus nelle scuole, insomma, continuare sempre a Testare, Tamponare e Tracciare. Ma soprattutto, va limitato il tempo in presenza alle attività didattiche assolutamente indispensabili. Abbiamo per questo espresso riserve sul ripristino dell’ora a 60 minuti perché, proprio in fase pandemica, va previsto un tempo inferiore di lezioni in presenza, magari con intervalli più lunghi per consentire una maggiore aereazione degli ambienti. Rispetto alle recenti immissioni in ruolo, presentate dal Ministro Bianchi come un successo, abbiamo riconosciuto questo successo in termini quantitativi, ma non sappiamo se possiamo dire altrettanto in termini qualitativi. La prima preoccupazione dell’Amministrazione scolastica dovrebbe essere, infatti, non solo di natura quantitativa e cioè di quanti insegnanti selezioniamo, ma di natura qualitativa e cioè di quali insegnanti e con quali competenze”.

Purtroppo, continua Aprea, “questa fase emergenziale determinata dalla pandemia ha portato i Governi di questi anni a decidere per selezioni confuse e molto più rispettose delle vecchie logiche ministerial sindacali che, se si preoccupano di ricorsi amministrativi, di rispetto formale delle coperture di docenza in avvio d’anno e delle disposizione UE che impongono l’assunzione a tempo indeterminato dei precari, ma che sono del tutto indifferenti, salvo che nella forma vuota della predicazione generica, all’obiettivo di selezionare i docenti realmente in possesso delle competenze professionali riconosciute a livello internazionale, correndo così il rischio di trasformare la scuola statale nella più grande agenzia centralizzata di collocamento per laureati disoccupati e sotto occupati esistenti al mondo. E allora che fare ora? Per avere a disposizione una ‘nuova generazione di docenti’, non solo nel senso letterale del termine e quindi più docenti immessi in ruolo attraverso concorsi e/o stabilizzazioni, ma docenti del terzo millennio che, da nativi cartacei, devono essere formati ed accompagnati verso i nuovi codici introdotti dall’era digitale, per dialogare con gli studenti che sono ‘naturalmente’ nativi digitali, occorre che l’anno di formazione previsto sia per i docenti immessi a tempo indeterminato che per quelli immessi a tempo determinato sia davvero un anno di crescita culturale e di trasformazione di questi docenti in tutor e coach. Forza Italia ha per questo chiesto al Ministro Bianchi di effettuare estrazioni descrittive nel SIDI (Sistema Informatico dell’Istruzione) per giungere, attraverso i dati dell’età, del sesso e dei titoli di studio, in breve tempo ad un Identikit di questi docenti immessi in ruolo ed organizzare, in collaborazione con le Università, INDIRE, INVALSI e le Organizzazioni Sindacali dei dirigenti e dei docenti, attività di formazione che rispecchino i bisogni formativi reali dei nuovi docenti, calibrati anche rispetto ai livelli di apprendimento degli studenti delle diverse scuole e territori. Al punto in cui siamo non possiamo più permetterci di ignorare la qualità degli insegnamenti e soprattutto degli apprendimenti, soprattutto ora che il ‘learning loss’ seguito alla fase pandemica è diventato un problema gigantesco che richiederà tempo per essere assorbito e superato. Forza Italia incalzerà il Ministro Bianchi su questo e chiederà conto dell’attività di formazione svolta a favore dei docenti recentemente immessi in ruolo per una scuola davvero innovativa e di qualità”.

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