Ritorna l’ammissione all’esame di terza media, con prova nazionale

Gli esami di fine primo ciclo che si sono svolti in questi giorni hanno avuto per la prima volta la novità di prevedere l’ammissione d’ufficio di tutti gli alunni che hanno concluso il terzo anno.
Fino all’anno scorso i consigli di classe, come è avvenuto per più di 40 anni di storia della scuola media, decidevano l’ammissione o meno all’esame.
La novità però non durerà molto e, con ogni probabilità, si tornerà dall’anno prossimo al giudizio di ammissione, come da quest’anno avviene anche per gli studenti del quinto anno delle superiori in vista dell’esame di Stato.
Lo prevede la proposta di legge governativa (n. 2272-ter) all’esame della Camera che dispone: “Il consiglio di classe, in sede di valutazione finale delibera se ammettere o non ammettere all’esame di Stato gli alunni frequentanti il terzo anno della scuola secondaria di primo grado formulando un giudizio di idoneità o, in caso negativo, un giudizio di non ammissione all’esame medesimo“.
Un ritorno al passato che dovrebbe essere accompagnato anche dalla previsione di una prova nazionale scelta dal ministro, su proposta dell’Invalsi, e trasmessa alle commissioni d’esame.
L’esame di Stato, comprende una ulteriore prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti. I testi relativi alla suddetta prova sono scelti dal Ministro della pubblica istruzione tra quelli predisposti annualmente dall’INVALSI, conformemente alla direttiva periodicamente emanata dal Ministro stesso, e inviati alle istituzioni scolastiche competenti“.
Questa della prova nazionale è, a dire il vero, una novità al rovescio, perché era prevista da un decreto legislativo della Moratti (n. 286/2004), ma l’attuale maggioranza l’ha abrogata con la legge n. 1/2007 di riforma degli esami di Stato, per poi cambiare nuovamente idea pochi mesi dopo.