Ritorna la disputa sul potere di organizzazione a scuola

Nel prontuario della Flc-Cgil relativo alle ricadute sul personale in caso di chiusura delle scuole che siano sedi di seggio elettorale, ritorna quel conflitto sulla competenza di organizzazione del servizio che nel 2011 aveva contrapposto il decreto legislativo Brunetta (n. 150/2009) al CCNL scuola, ovvero il dirigente scolastico alle RSU.

Il CCNL all’art. 6 aveva previsto che fosse il contratto integrativo d’istituto (Rsu) a stabilire modalità di utilizzo del personale; il dlgs 150 all’art. 54 aveva successivamente riconosciuto al dirigente scolastico la competenza esclusiva di organizzazione del servizio e del conseguente utilizzo del personale.

Dopo contrapposte pronunce dei giudici del lavoro e una posizione attendista del Miur, la Funzione Pubblica nell’estate del 2011 aveva fornito l’interpretazione autentica: la competenza in fatto di utilizzo del personale scolastico è del dirigente scolastico.

I sindacati per protesta non avevano sottoscritto l’accordo integrativo sulle utilizzazioni 2011-12.

Tutto finito, dunque? Sembrava proprio di sì, ma ecco che in piena campagna elettorale la tesi sindacale che era sembrata perdente ritorna con quel perentorio “In ogni caso l’utilizzo del personale non può essere stabilito in via unilaterale ma deve sempre essere regolato nel contratto di scuola”.

Secondo il sindacato di Pantaleo non spetta al dirigente (in via unilaterale) decidere l’utilizzo del personale, bensì al contratto con le RSU.

L’utilizzo dei docenti nelle scuole chiuse per seggio non rappresenta certamente un fatto rilevante, ma la sensazione che si ricava sembra essere quella di un segnale forte e chiaro da parte del più grande sindacato della scuola per il dopo-elezioni e per un governo che, se sarà di centro-sinistra, dovrà ripristinare il primato del contratto sulla legge che il centro-destra con Brunetta aveva mortificato.