Riorganizzazione del Miur: finalmente arriva il regolamento

Il ministero dell’Istruzione è oggetto, nello spazio di un biennio, di una seconda riorganizzazione. Con il nuovo regolamento che sarà registrato in settimana dalla Corte dei Conti, si porta a compimento il processo di riordino della struttura amministrativa, che comporta il ridisegno completo della mappa dei “poteri” amministrativi e la riallocazione del personale dirigente di prima e seconda fascia nel quadro del vincolo fiduciario con il vertice politico dell’Amministrazione.
Il nuovo regolamento, consolidando una tendenza al riaccentramento, riafferma l’esistenza delle direzioni scolastiche regionali, mettendo nelle mani del Ministro l’organizzazione dell’ufficio scolastico regionale al di fuori di qualsiasi intesa con la regione e con organismi istituzionali di coordinamento territoriale.
Ne deriva un assetto del MIUR che “guarda indietro”, in quanto non tiene conto della riforma del titolo V, parte seconda, della Costituzione per effetto della quale occorrerebbe accentuare i compiti di indirizzo e di coordinamento delle strutture organizzative centrali e periferiche rispetto a quelli più strettamente gestionali ed operativi di appannaggio del binomio scuola-comune.
La riorganizzazione del MIUR imporrebbe una riconsiderazione del sistema di professionalità e delle responsabilità in quanto l’esigenza prioritaria del sistema è governare e prendere rapidamente le decisioni necessarie. Viceversa, i limiti decisionali ed operativi crescenti dell’Amministrazione centrale rischiano di frenare il sistema scolastico e di farlo risultare “sgovernato” in una delicata fase di transizione che investe sia il versante scuola che quello amministrativo. Situazione che – ci sono tanti riscontri – sta profondamente demotivando il personale.
Questo contesto rischia di deludere le aspettative del personale amministrativo che ha partecipato ai percorsi di riqualificazione funzionali agli inquadramenti pattuiti nei contratti collettivi. Stessa situazione per i dirigenti, già direttori generali, e per chi invece direttore generale di ruolo dovrebbe, a parere del Miur, essere collocato nel ruolo unico presso la Funzione Pubblica, abolito invece dalla legge Frattini (quella dello spoils system).