Rinviata l’udienza del Tar del Lazio contro la riforma

Questa avrebbe dovuto essere una settimana di passione per il ministro Moratti e per i sindacati confederali della scuola, in vista dell’udienza del Tar del Lazio che il 17 giugno avrebbe dovuto discutere il ricorso contro le circolari di attuazione della riforma e, per esse, contro il primo decreto legislativo applicativo della legge Moratti.
Una sentenza attesa e temuta da entrambe le parti perché caricata di pesante giudizio politico nei confronti della parte soccombente. Se il Tar, infatti, dovesse accogliere il ricorso, vi sarebbe un pesante smacco di tutta l’azione riformatrice del ministro. Per contro, se il ricorso dovesse essere respinto, cadrebbe buona parte del castello di accuse e di resistenze del mondo sindacale che si è battuto per fermare la riforma.
L’udienza, però, il 17 giugno non ci sarà, perché rinviata di almeno un mese.
Voci non confermate parlano di rinvio richiesto dagli stessi sindacati che avrebbero avuto sentore di una pronuncia a loro non favorevole e avrebbero cercato di portare l’effetto dirompente della sentenza a tempi più favorevoli, quando la scuola sotto l’ombrellone è meno attenta ai problemi che la riguardano.
Un effetto viene comunque dal rinvio. La parte più avvertita del mondo scolastico che attendeva una parola fine al tormentone della riforma-sì/riforma-no resta nell’incertezza e nel dubbio e starà ancora un po’ alla finestra ad attendere…