Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Rinaldi (Idv) a Tuttoscuola: Con l’economia studenti responsabili

Il capodelegazione Idv al Parlamento europeo ci scrive sul dibattito che abbiamo promosso sull'educazione economica. Ecco il suo intervento

La nostra scuola è lasciata ormai costantemente sempre più indietro qualitativamente rispetto alle scuole degli altri Paesi “industrializzati”. In Italia si preferisce ormai destinare fondi in spese militari o in opere inutili. Di anno in anno assistiamo a una diminuzione del bilancio scolastico mentre altrove, in Europa, si destinano maggiori fondi per l’istruzione perché la considerano lo strumento con cui creare le persone del domani.

Una scuola declassata e non funzionante, preclude agli studenti la possibilità di un futuro migliore, limita la loro visione del mondo e minaccia di indebolire la coscienza democratica. Una scuola che non é al passo con i tempi, che non introduce la lettura del giornale nelle classi e un approfondimento sull’economia é destinata a creare un cittadino deficiente dei principali requisiti indispensabili per vivere oggi – in un’epoca di guerre finanziarie, di crisi e di caotiche evoluzioni economiche finanziarie.

Non tutti i giovani conoscono il nome di Piero Calamandrei che fu professore durante il fascismo, uno dei pochi che non ebbe e non chiese mai la tessera del partito. In un suo memorabile discorso al III Congresso dell´Associazione a difesa della scuola nazione (ADSN) Calamandrei sfoderò argomenti forti – dalla scuola come organo costituzionale al suo ruolo insostituibile per assicurare la mobilità sociale. E anch’io in definitiva sposo le sue idee precorritrici.

Aggiungerei a questa visione, se mi é concesso, la necessità di introdurre lo studio dell’economia delle scuole – non perché non se ne parli abbastanza ma perché nelle famiglie é presente una scarsa cultura economica che va necessariamente sanata al più presto. Si seguano dunque le indicazioni europee indicate nella strategia di Lisbona che richiamano a una alfabetizzazione economica dei giovani. Solo con studenti preparati all’imprenditorialità, riusciremo a dare vigore all’economia europea. Solo con informazioni sulla realtà economica contemporanea creeremo dei ragazzi presenti e consapevoli delle dinamiche reali. Certo é pure vero che la scuola, né i libri di testo, né l’istituzione scolastica in sé per sé potrà insegnare tutto ma l’importante che si punti su concetti essenziali dell’economia e si stimoli l’abitudine alla documentazione e alla scoperta verso la strada di un cittadino responsabile nella vita individuale, sociale e politica. E che, come diceva Calamandrei, la scuola sia formatrice di persone oneste e leali.

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